People Robert Thiemann

Robert
Thiemann

General Director of Frame Publishers

Formatosi come ingegnere chimico, Robert Thiemann lavora come copywriter e in seguito come editor prima di approdare a Frame Publishers. Di animo curioso e acuto, trasforma il suo romantico interesse per i prodotti della chimica in una passione per la bellezza dell’atto creativo. Nel 1997 Thiemann fonda Frame, rivista di interior design. Con Frame, Thiemann mira a catturare le realtà edilizie più significative per ispirare un pubblico creativo. Tuttora alla guida della rivista, è un appassionato del processo editoriale – ideazione, sviluppo contenuti, graphic design, materializzazione del prodotto – e continua a esplorare nuove direzioni. Nel 2013, ad esempio, viene messa in scena la prima edizione dello spettacolo Ninety Minutes of Frame, versione live della rivista. Il 2013 è anche l’anno in cui Frame lancia la sua prima app. Molto più che una mera versione digitale della rivista, l’app viene progettata e sviluppata per iPad, sfruttando al massimo le potenzialità di questo medium. Nel 2013 Thiemann pubblica il volume Think Dutch, lungo 496 pagine, studio approfondito dell’architettura e del design dei Paesi Bassi che mostra come la crisi di un sistema possa ispirare visioni pionieristiche. Nel 2014 e 2015 Thiemann progetta due pop-up store. Entrambi realizzati da Dutch outfit i29, i negozi sono una versione 3D di Frame. Dal mood fortemente empirico, grafico e architettonico, entrambi i negozi fungono al tempo stesso da mini department store, galleria contemporanea e rampa di lancio. Entrambi i pop-up vincono il FX Award come migliori realtà di retail e vengono ampiamente menzionati dalla stampa. Thiemann è il direttore generale di Frame Publishers, azienda con base ad Amsterdam che pubblica anche le riviste Mark, Foam e Elephant nonché libri di arte, architettura e design. È stato docente e membro della giuria nell’ambito di competizioni di design organizzate in tutto il mondo.

Il Fuorisalone è la madre di tutte le settimane del design, la più grande sfilata di design di tutto il mondo. 

— Robert Thiemann
L'intervista

La versione di Robert Thiemann sul Fuorisalone

1

Cosa significa il Fuorisalone per te?
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È la madre di tutte le settimane del design, la più grande sfilata di design di tutto il mondo. Se vuoi essere qualcuno o qualcosa nell’industria del design, devi esporre le tue creazioni al Fuorisalone. 

2

Dal tuo punto di vista, qual è la differenza tra la Design Week milanese e altre settimane del design?
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La Design Week milanese è la vetrina del design più grande del mondo. È l’Evento che ogni designer o amante del design sogna di visitare. Ci sono persone che non incontro quasi mai ad Amsterdam, la mia città, e che invece mi capita di incontrare nella settimana del design milanese. Tra l’altro, il livello della design week milanese è in media molto più alto di quello di qualunque altro evento incentrato sul design.

3

Quando inizi a lavorare durante la Design Week?
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Quest’anno abbiamo iniziato soltanto in dicembre. Decisamente troppo tardi.

4

Qual è l’evento più memorabile a cui hai partecipato durante settimana del design milanese?
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Quest’anno senza dubbio l’evento organizzato da Nike. Una brillante operazione di branding. Secondo in classifica: la nostra presentazione a La Posteria, nel distretto di Brera, dal titolo “What’s the Matter? Design for a Phygital World”. 

5

Milano è ancora la capitale mondiale del design? Cosa ti aspetti dalla Milano Design Week 2016?
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Sissignore! Senza alcun dubbio. Dalla Milano Design Week 2016 mi aspetto ispirazione e un feedback importante.

6

Puoi parlarci del tuo evento alla settimana del design milanese 2016?
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L’evento organizzato da Frame si intitola “What’s the Matter? Design for a Phygital World”. Mostra il lavoro di circa 15 designer emergenti provenienti da tutto il mondo e accompagnati da alcuni brand famosi. Tutti i progetti esibiti fondono il fisico e il digitale in vari modi. Abbiamo ritenuto fosse necessario concentrarci sullo sviluppo della tecnologia digitale nell’industria del design perché è qualcosa di poco esplorato a Milano. Pensiamo che il nostro mondo si stia sempre più digitalizzando e che i designer debbano dare forma e significato alle nuove tecnologie.



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