"MUSA è un gruppo di lavoro in continua evoluzione, il cui approccio è orientato all’innovazione di significato: ogni progetto, in termini di sviluppo di nuovi prodotti, touch point, strumenti di comunicazione, è pensato per creare valore attingendo competenze di marketing, design e comunicazione digitale e analisi dati"
A ottobre del 2020 Arpa Industriale inaugurava in occasione di Fuorisalone 2020, nel cuore di Brera, FENIX Scenario: uno spazio versatile e multifunzionale pensato per mettere in scena i materiali delle aziende del Gruppo, ma anche per creare nuove sinergie tra addetti ai lavori e coinvolgere il consumatore. Insieme a Filippo Manetti, marketing and product innovation director di Arpa Industriale, ripercorriamo le tappe e le strategie che hanno portato alla creazione di questo luogo, che oggi vive di suggestioni e ibridazioni culturali.
Che impatto ha avuto l’emergenza sanitaria sull’azienda e sulle linee di prodotto? Come è andato il 2020 e come sta andando il 2021?
Un impatto molto importante in fase iniziale, ma ci ha permesso anche di trovare un nuovo equilibrio di lavoro. La sicurezza è uno dei valori del Gruppo: è stato creato un team di gestione dell’emergenza che, quotidianamente, si è riunito per definire azioni ed elaborare strategie ad hoc che su base giornaliera si è incontrato per attivare azioni dedicate e creare valore attraverso strategie ad hoc. Il tutto è stato fatto in modo sistematico e preciso: un’opportunità per affrontare in modo coeso un periodo così critico.
In termini di strategia di comunicazione, FENIX si è adeguata alla grande accelerazione a cui stiamo assistendo nel settore arredo e design? Con il team MUSA (Marketing and Unexpected Solutions for Avant-garde) a cosa state lavorando?
Il digital è uno dei nostri temi centrali, sempre più c’è un rapporto fluido fra contenuti online ed esperienza fisica. Abbiamo rafforzato il team digitale e valutato un’evoluzione per quel che riguarda gli strumenti web e le esperienze fisico-digitali. MUSA è un gruppo di lavoro in continua evoluzione, il cui approccio è orientato all’innovazione di significato: ogni progetto, in termini di sviluppo di nuovi prodotti, touch point, strumenti di comunicazione, è pensato per creare valore attingendo competenze di marketing, design e comunicazione digitale e analisi dati. Il tutto con un’attenzione a ciò che accade nel mondo dell’arte, un generatore di stimoli importanti per chi si occupa di bellezza. Una caratteristica fondamentale dei nostri materiali, oltre ai contenuti tecnologici e funzionali.
Di quali professioni ha bisogno più che mai l’industria dell’arredo e design oggi? Quali sono le competenze che dovrebbe avere un professionista oggi?
MUSA è stato creato ricercando una multidisciplinarietà osmotica, che facesse riferimento a una serie di caratteristiche personali di empatia, curiosità, voglia apprendere e lavorare in team. Così che le peculiarità di ogni risorsa diventassero fonte di arricchimento per gli altri. L’idea era quella di creare contaminazioni e interscambio, dei veri e propri ping pong creativi. Alla base c’è la volontà di guardare oltre e di confrontandoci con figure che non appartengono necessariamente a questo mondo, per costruire qualcosa di originale. Una parte del team si trova attualmente in UK, un’altra è qui in Italia a Milano e un’altra ancora a Bra: stiamo adottando un modello di lavoro ibrido tra digitale e fisico.
FENIX è presente a Milano con uno spazio espositivo nel distretto di Brera. Quanto è importante la presenza sul territorio e che gioco ruolo gioca la città di Milano?
Il fisico è fondamentale, in questo periodo abbiamo tutti sofferto di una dimensione sbilanciata sul digitale e sentiamo l’esigenza di un ritorno alle relazioni interpersonali, alla condivisione di uno spazio che possa originare scintille creative. FENIX Scenario crea un dialogo fra i materiali delle aziende del Gruppo, ma è anche la sede di un marketing hub. Per MUSA la presenza sul territorio è importante per attivare dinamiche di interazione e arricchimento: è un modus operandi che si può programmare, ma che è spesso legato alla serendipity e alla creazione di valore in base a idee ed esperienze condivise tra colleghi. Questo momento storico rappresenta la consapevolezza della necessità di un dialogo fisico-digitale: la scelta di aprire la sede a Milano ha dato la possibilità di approfondire esperienze digitali legate allo spazio, quindi Phygital. La necessità di lavorare a distanza ha amplificato dall’altro lato i margini di collaborazione: spesso è possibile programmare incontri ibridi, accelerando i tempi dei progetti, diminuendo i costi e limitando i viaggi fisici con un conseguente vantaggio ecologico.
FENIX Scenario è infatti concepito come uno spazio ibrido di esposizione, di incontro tra progettisti e luogo di avvicinamento con i clienti finali attraverso palinsesti dedicati. Come lo avete immaginato?
La progettazione di uno spazio è legata alle esperienze che si immaginano possano avvenire al suo interno. In fase progettuale abbiamo individuato una parola chiave, che è flessibilità: da qui la scelta del nome FENIX Scenario, un teatro che può mettere in scena contenuti diversi per pubblici diversi, dall’addetto ai lavori al consumatore finale. L’opportunità è quella di scoprire e comprendere la ricchezza dei materiali del Gruppo, che comprende, oltre ad Arpa e FENIX, Formica®, Trespa®, Getacore e Homapal®. È un laboratorio dove le superfici interagiscono creando soluzioni sperimentali.
A proposito di pubblico finale, FENIX è un brand molto legato al mondo del ciclismo.
La passione per il ciclismo ci ha portato alla sponsorizzazione del team Alpecin-FENIX, che è particolarmente sintonica rispetto ad alcuni valori di FENIX. Il team ne condivide diversi con il marchio: è multidisciplinare (ciclismo su strada e ciclocross, ndr), è orientato all’innovazione e segue valori etici molto forti e radicati.
Nel periodo post-pandemia Milano sarà ancora in grado di esercitare la sua attrattività e centralità a livello internazionale in termini di opportunità di business?
Milano è una città unica, è la città più internazionale d’Italia e riesce a coniugare aspetti umanistici e tecnologici. È una città che ha al centro moda, design, arte, tecnologia, comunicazione. Tutti questi elementi si arricchiscono tra loro: si crea un sistema di impollinazione multipla. È una città che offre un network relazionale ampissimo che può generare valore per chi decide di recepire gli stimoli. Milano deve continuare a essere consapevole della sua forza e rilevanza, senza fare l’errore di considerarsi un modello perfetto.
Tag: Interviste FENIX
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 21 aprile 2021