MAGAZINE

Meet, a Milano il primo centro internazionale per la cultura digitale

Milano — 19 maggio 2021

Meet è il primo centro Internazionale in Italia per la diffusione della cultura digitale, aperto a Milano da ottobre 2020 nel quartiere di Porta Venezia, là dove un tempo c’era Spazio Oberdan. Il progetto nasce da un’idea di Meet the Media Guru, piattaforma di idee ed eventi diretta da Maria Grazia Mattei, con il supporto di Fondazione Cariplo. Si tratta di uno spazio fisico e virtuale per la produzione e la disseminazione della cultura contemporanea, ideato con l’obiettivo di ridurre il digital divide in Italia.

Lo spazio si trova all’interno di un edificio di inizio Novecento in via Vittorio Veneto 2 e si sviluppa su una superficie di 1500 metri quadrati distribuiti su tre piani, con un concept di illuminazione firmato Artemide. L’intervento di riqualificazione è stato affidato all’architetto Carlo Ratti, che ha risposto alla necessità di dare vita a una casa per il digitale, un luogo di incontro fisico e virtuale, di scambio e confronto on line e on site attraverso digital experience, workshop, masterclass, attività formative e servizi creativi dedicati alle opportunità espressive e culturali del digitale, per stimolare unione e connessione da Milano verso il mondo.

Living Staircase è il cuore del progetto: una scala che collega il piano strada con il terzo e ultimo piano capace di diventare di volta in volta teatro o spazio di lavoro. Al piano terra c’è il Theater, con capienza 200 posti e tre superfici di proiezione, dove Cineteca Milano cura un palinsesto autonomo di rassegne dedicate al cinema contemporaneo internazionale. Al primo piano si trova l’Immersive Room, un ambiente di circa 250 metri quadri dotato di 15 proiettori che offre immagini luminose in 4K per una proiezione continua su tre pareti a 270°. Al secondo ed ultimo piano si trovano Team Area e Lab Area, rispettivamente zone di lavoro e formazione.

Nome

Meet riaprirà le porte il 18 maggio inaugurando la mostra dell’artista turco di base a Los Angeles Refik Anadol, che espone per la prima volta in Italia, intitolata Renaissance Dreams. Si tratta di un’installazione site-specific, composta da quattro capitoli: pittura, scultura, letteratura e architettura, generata a partire da un milione di immagini e testi prodotti tra il 1300 e il 1600 in Italia. L’esposizione è visitabile gratuitamente su prenotazione

Nome

Nome

 

 

 

 





Tag: Milano



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 19 maggio 2021

Vedi anche...

Anticipazioni Salone del Mobile.Milano 2025: “Thought for Humans” e le installazioni in città

Quello che il design dovrebbe essere. Questo il significato della campagna di comunicazione affidata a Bill Durgin e la presenza in città di “MOTHER” un’opera totale dedicata al capolavoro di Michelangelo firmata da Robert Wilson, con musica di Arvo Pärt, al Museo della Pietà del Castello Sforzesco. Quello che il design dovrebbe essere. Questo il significato della campagna di comunicazione affid...