REWA(R)D

(REcycled Registered WADding)

La cultura del risparmio è stata nel tempo rimpiazzata dal consumismo sfrenato, dallo spreco insensato, tanto da offuscare quello che per tanto tempo è stato l’istinto primordiale di sopravvivenza.

Cominciamo dalle cose semplici, quasi scontate: riutilizziamo tutto ciò a cui possiamo dare una nuova vita, cominciando dall’interno delle nostre aziende e cerchiamo di trovare un diverso utilizzo che non debba necessariamente generare nuove produzioni, bensì sostituire l’acquisto di componenti che altrimenti acquisteremmo sul mercato (generando così ancora produzioni).

Facciamo della circolarità una doppia virtù, riutilizziamo il più possibile di ciò che scartiamo durante il ciclo della produzione per creare il componente di un diverso prodotto, che evitiamo così di acquistare e per il quale la credibilità della nostra azienda / marchio funge da “certificazione in famiglia”.

Storicamente, i ritagli tessili, se riutilizzati, tornano nel ciclo produttivo sotto forma di filati e quindi di nuovo tessuti. Nell’ottica di arginare i surplus, abbiamo cercato un nuovo utilizzo per gli scarti di taglio in fibre naturali, specialmente lana: il risultato di numerose classiche lavorazioni tessili, tutte espletate sul nostro territorio italiano, nell’arco di pochissime centinaia di kilometri è una morbida ovatta per imbottiture nel settore arredamento e abbigliamento.

Oggi, nel ventunesimo secolo, riscopriamo il calore, la sofficità e la naturalezza della lana che così ben conoscevano i nostri nonni; lo facciamo rivalutando degli scarti altrimenti eliminati, lavorandoli nel rispetto dell’ambiente, con macchinari della nostra tradizione e, soprattutto, localmente, risparmiando così l’impatto CO2 causato da lunghi trasporti inefficienti (se non su un lato economico).

REWA(r)D si propone, in prima istanza, alla sua clientela storica: a coloro che possiedono una larga gamma di prodotti nelle loro collezioni, a coloro che credono che tutto possa essere riutilizzato nello stretto cerchio della propria supply chain, a coloro che sinceramente, intimamente e coraggiosamente credono che la sostenibilità e la salvaguardia del pianeta che ci ospita non sia più un’opzione bensì una necessità.

PLAID TRAPUNTATI

(senza un metro o un kilo di nuova produzione)

La voglia di sperimentare un prodotto finito utilizzando la nostra ovatta di lana riciclata ci ha portato a pensare ad un oggetto semplice, sostenibile, versatile e poco presente sui mercati: un plaid trapuntato per tenersi al caldo in tutte le stagioni. La scommessa era riuscire a produrre qualcosa di realmente, onestamente sostenibile, con una tracciabilità garantita dal nostro diretto controllo di tutte le fasi e tutti i componenti.

Così, invece che produrre nuovi tessuti con cui confezionare le nostre trapuntine d’arredo, siamo partiti alla ricerca di stoffe nuove, pregiate, di composizioni diverse ma quasi esclusivamente naturali, provenienti dal mondo dell’abbigliamento, arredamento e accessorio, che per una miriade di motivi diversi sono rimasti sugli scaffali, invenduti, in eccedenza, annullati e così via. Questa lunga e meticolosa ricerca sfocia in un incontro magico di colori e disegni che si fondono in un elegante mix and match di textures molto diverse tra loro (lana e velluto, seta e velluto a coste, cachemire e seta, lino e leggerissima lana impalpabile) che vengono in fine trapuntate con la nostra imbottitura REWA(R)D.

Il plaid è sostenibile al 100%, ovviamente non sarà possibile ordinare la quantità desiderata delle varie combinazioni ma si potrà disporre a piacere nel quantitativo disponibile: sarà il mercato pronto a recepire questo cambio nella modalità di acquisto? Nella vera sostenibilità non esistono parole come 100% e, soprattutto, è necessario l’adattamento alla filiera da parte di tutti i soggetti interessati: in cambio si troverà novità, unicità e varietà.