Brand Baleri Italia
Fondata nel 1984 da Enrico Baleri e Marilisa Decimo, Baleri Italia ha sempre abbracciato una filosofia progettuale volta alla creazione di un design distintivo e funzionale, mantenendo un costante impegno verso la ricerca espressiva coniugata a un attento sviluppo tecnico del prodotto. Questo approccio ha permesso all'azienda di essere pioniera nella sperimentazione tecnologica e nell'innovazione dei materiali, nonché nel riconoscimento e nel sostegno dei talenti emergenti nel design a partire da Philippe Starck, la cui collaborazione ha segnato l'inizio di un percorso ricco di successi e innovazioni. Nel tempo, a Starck si sono affiancati Maestri come Hannes Wettstein, Angelo Mangiarotti e Alessandro Mendini, autori di prodotti diventati autentiche icone come la seduta Francesca Spanish e il tavolo President M di Starck, le sedute Juliette e Caprichair e il divano Bill di Wettstein, il T-Table di Mangiarotti.
Il primo giro di boa nella storia di Baleri Italia arriva nel 2004, a vent’anni dalla nascita, quando l'ingresso di Nino Cerruti come azionista di maggioranza segna un nuovo inizio. Grazie alla vasta esperienza di Cerruti nel settore tessile e moda, l'azienda beneficia di un rinnovato impulso creativo. Nel 2014 Baleri Italia giunge ad un ulteriore cambiamento entrando nel gruppo AVM Gestioni, fondo di investimento che aggrega alcuni tra i più importanti protagonisti del design italiano.
Nel 2023 Oniro Group, eccellenza dell’arredo di lusso italiano, acquisisce la quota di maggioranza di Baleri Italia da AVM Gestioni. L’anno successivo, a quarant’anni dalla sua nascita, l’evoluzione continua attraverso il ripensamento dell’identità del marchio dalle origini come base per il rilancio nel contesto attuale. Viene istituito un Creative Advisory Board, composto da figure di spicco provenienti da diverse esperienze nel mondo design, che traccia le linee guida di questa nuova evoluzione attraverso un Manifesto in sette punti incentrati sul concetto centrale di libertà sostenibile.
Nel Manifesto si incontrano i due grandi bisogni che caratterizzano la società attuale, quello relativo alla sostenibilità ambientale e quello relativo alla sostenibilità cognitiva, per intercettare i bisogni profondi del mondo di oggi e delle persone che in esso vivono, sovraesposte a un carico informativo superiore a qualsiasi altro momento nella storia dell’umanità.
Muovendo quindi dal presupposto fondamentale che il valore del design risieda nella sua capacità di risuonare con la sensibilità culturale degli utenti, il Manifesto parte dall’identità originaria di Baleri Italia fondata sull’unione di razionalismo tech e postmoderno, che si rivela la strategia più efficace per dare risposta al bisogno di alleggerimento ambientale e cognitivo attraverso la definizione di un approccio lieve al progetto. Tale approccio, unendo razionalità ed espressività, custodisce in sé il cuore pulsante della cultura del design italiano, concretizzato in un catalogo dialogico nel quale coesistono, in forma nuova, le eredità fondamentali di razionalismo tech e postmoderno. Questi contenuti vengono raccontati attraverso una comunicazione trasparente, che mostra il come della nuova Baleri Italia, facendo emergere l’autorialità e la responsabilità che caratterizzano lo status del marchio, espressi attraverso il connubio della leggerezza materiale dei prodotti alla densità della comunicazione digitale tipica del mondo di oggi.
Questa rinnovata strategia, integrando “ragione e sentimento”, riflette l'identità fondamentale di Baleri Italia, nata dall’incontro dialogico dei due filoni fondamentali della tradizione italiana del progetto, razionalismo tech e postmoderno. Con il suo posizionamento unico, oggi Baleri Italia si pone come il custode legittimo della cultura italiana del design.
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