Designer GENTUCCA BINI

Gentucca Bini nasce a Milano nel 1970. La nonna Bruna Bini fu la couturier che nel suo atelier di via Montenapoleone, negli anni sessanta creò e realizzò la prima collezione tra Arte e Moda con alcuni dei suoi amici artisti, tra i nomi più prestigiosi del panorama artistico mondiale, tra cui Lucio Fontana, Enrico Baj, Arnaldo Pomodoro ed Emilio Scanavino. Il padre Stefano, fu l’architetto che insieme ai suoi fratelli creò tutta l'immagine di Pierre Cardin negli anni ’70 e il cui studio progettò tutte le architetture tra cui i negozi Pierre Cardin nel mondo. Naturale che l’imprinting ricevuto da Gentucca abbia influito sul suo percorso professionale una volta terminati gli studi di architettura e industrial design tra Milano e Parigi. Dopo un’esperienza rilevante nell’atelier di Pierre Cardin, è stata l’assistente di André Leon Talley, suscitando tramite lui l’interesse di Karl Lagerfeld, che, colpito dalle sue creazioni, scelse i suoi accessori per la sfilata di Chanel Couture f/w 1997, iniziando così una stretta collaborazione per le stagioni successive e aprendo la strada a Gentucca per numerose collaborazioni con altre case di moda tra cui Ferrè e Blumarine, di lì in avanti . Nello stesso anno Gentucca Bini lancia il suo marchio con il quale presenta tuttora la sua collezione. Nel 2006 diventa Direttore Creativo del brand Romeo Gigli per le collezioni Donna e Uomo e per tutta l’immagine del brand. Nel 2009 prende la direzione creativa di MCM brand ormai coreano, nel 2011 quella di Mantero Seta e dal 2014 inizia una collaborazione con Alcantara realizzando progetti di design e atchitettura che la porterà nel Settembre 2018 realizza la sua prima opera architettura progettando e realizzando gli interni dell’head quarter di Alcantara. Dal 2017 Nasce una collaborazione con Bitossi con il famoso Vaso Mano ancora in produzione e distribuzione.

Attualmente, oltre a guidare il proprio marchio di moda Gentucca Bini, distribuito sul territorio internazionale, collabora con prestigiosi marchi realizzando progetti di moda e design nel suo nuovo spazio Milanese, una fabbrica degli anni ’30 da lei ristrutturata per diventare un luogo di progettazione e ricerca.