Dal 6 al 12 giugno, in occasione della Milano Design Week, un progetto partecipativo che ha dato la possibilità al cittadino di zona di partecipare, di dialogare, di riflettere e relazionarsi con il rione di via Eustachi e dintorni.
Durante la settimana del design, nella magica vetrina del Fuorisalone si è svolta non solo un’esposizione legata al prodotto, alla materia e all’artigianato, ma un vero e proprio regalo al quartiere. Rionale ha dato la possibilità al cittadino di zona di partecipare, di dialogare, di riflettere ma soprattutto di relazionarsi tramite una modalità diversa con e per il rione!
“Il sogno dell'artista è comunque quello di arrivare al Museo, mentre il sogno del designer è quello di arrivare ai mercati rionali.” Questa frase del maestro Bruno Munari, selezionata da Massimo Barbierato e da Riccardo Varini, identifica molto bene l’obiettivo, quello di far dialogare l'Università del design di San Marino con il rione di via Eustachi e dintorni, quindi con un luogo, con le persone e le comunità che lo compongono.
Massimo Barbierato racconta: “Insieme abbiamo dato vita a pensieri e progetti da lasciare e utilizzare nello stesso rione (vinerie, gallerie d'arte, negozi, botteghe artigianali) in modo che il Fuorisalone non si limitasse alla semplice “vetrina”, ma diventasse un’occasione di scambio, la prima di un percorso iniziato quest’anno. Lo spazio espositivo Rionale in via Antonio Stoppani,17 si è trasformato in luogo di narrazione di processi, di materie e di interazioni, dove le persone potevano fermarsi ed osservare atti performativi e incontri che hanno messo in relazione artigiani, pensatori e progettisti con le persone e le associazioni del quartiere per ritrovare le corrispondenze con il Rionale, con il Reale, con la Necessità”.
La messa a fuoco del progetto ha portato a conversare e stazionare in luoghi identitari, relazionali e storici, superando con il pensiero il concetto di non luogo descritto da Marc Augé e Zygmunt Bauman, per esaltare, i luoghi vissuti per il dialogo, il racconto e lo stare assieme. L’esposizione è stata un’occasione per condividere le artigianalità con un luogo, tramite la presenza di moltitudini di materie e di mestieri. Per comprendere a fondo il processo e le potenzialità di ogni materiale abbiamo creato un percorso, sia teorico che pratico, in cui il filo conduttore è stato far dialogare la progettazione con il locale.
Tramite i risultati del Laboratorio di design del prodotto tenuto da Massimo Barbierato e da Gaetano Giuliano, sono state proposte le nuove potenzialità del vetro soffiato su stampi di natura sperimentale. I concept di progetto nati da questo percorso sono stati realizzati a soffiaggio grazie all’importantissimo contributo della fornace Nasonmoretti di Murano.
Da qui il primo appuntamento della settimana con Stefano Parise di Parisevetro, “Soffiare il vetro per il Rione” È stato un vero e proprio laboratorio di soffiatura del vetro borosilicato con la realizzazione di una serie di bicchieri pensati dagli studenti Unirsm per il Rione. Abbiamo presentato all’interno dei locali del distretto EustachiOra, bicchieri pensati per descrivere i sentimenti delle persone che vivono il Rione, da questo concept è nato il calice, GAUDENTE, ANIMA, INCONTRO, CREATIVITA’ e ESPERIENZA.
Il progetto si è addentrato anche nel fantastico mondo della falegnameria, tramite il Laboratorio di design del prodotto, corso tenuto da Massimo Brignoni con Chiara De Luca. È stata un'occasione per scoprire come plasmando il legno, una delle materie più antiche, sottraendo la materia nascono nuovi volumi e forme riconoscibili.
Ospiti anche lo Studio FM - TOMO TOMO Studio i quali hanno comunicato con l’infanzia del Rione, proponendo il laboratorio di stampa sperimentale, durante il quale bambini, e non solo, hanno scoperto i valori della stampa tipografica di un tempo. Giovedì 9 giugno è intervenuta Elena Brigi - storica e critica del disegno industriale, il tema che abbiamo voluto sviluppare è “Ricordare il Rione” Con la partecipazione del Municipio 3 di Milano e dell’archivio storico di Via Stoppani, abbiamo dialogato sull'importanza dell'archivio e della storia del design nella progettazione del futuro e dell’importanza che ha custodire la memoria.
Gli incontri si sono chiusi con l’architetto e compositore musicale Lorenzo Palmeri, con “Forme di gioia”, progetti degli studenti del Corso di laurea magistrale Unirsm Design, che rispondono alla domanda :“Come si genera un momento di gioia tramite un oggetto”? Durante gli incontri abbiamo potuto condividere la testimonianza diretta degli studenti dell’Università di Design di San Marino. Grazie anche al Corso di Laurea magistrale in Interaction & Experience Design, abbiamo approfondito l’evoluzione dell’interazione tra l’uomo e le nuove tecnologie che oltre a essere strumento di condivisione, rappresentano un nuovo modo di essere artigiani.
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 31 agosto 2022