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Come si progetta il futuro?

News, Osservatorio — 16 marzo 2023
La copertina del volume "Futures by Design. Progettare innovazione nella complessità", edito Guerini Next

“Future by Design. Progettare innovazione nella complessità” è un manuale firmato dai designer Tommaso Corà, Lucilla Fazio e Filippo Collura a guidare passo passo le aziende per districarsi nella complessità del contemporaneo.

Come disegnare un'azienda per un futuro sostenibile, mirato e competitivo? Come gestire il viaggio attraverso le tensioni tra profitti e scopi, tra processi e prodotti, tra presente e futuro prospero? È su queste domande che poggia la struttura del volume Futures by Design. Progettare innovazione nella complessità (Guerini Next) di Tommaso Corà, Lucilla Fazio e Filippo Collura. Tre designer italiani di tre generazioni diverse che hanno confezionato un manuale di innovazione come strumento a supporto delle aziende nel disegnare il futuro avvalendosi delle metodologie del design.

“Nel nostro lavoro in questi ultimi 20 anni abbiamo lavorato con molte aziende di settori diversi cercando di connettere esigenze molteplici. Amministratori delegati, manager del Marketing, delle Operations, uffici di Ricerca e Sviluppo, responsabili di uffici acquisti, spesso avevano idee diverse seppur all’interno della stessa richiesta”, spiegano gli autori.

La prefazione di Futures by Design è firmata da Eric Quint, ex Chief Brand and Design Officer di 3M Company e e coautore di "Design Leadership Ignited: Elevating Design at Scale" per la Stanford University Press edito nel 2022, mentre la postfazione è a cura di Angèle Beausoleil, Professore di Business Design e Innovazione presso la Rotman School of Management e autrice di Business Design Thinking and Doing: Frameworks, Strategies and Techniques for Sustainable Innovation.

Spiega Eric Quint: “Il contesto socioeconomico, politico e ambientale di oggi sta cambiando rapidamente, e queste nuove realtà influenzeranno i sogni, i desideri e le esigenze delle persone durante il cambiamento che vivranno e in futuro. Gli approcci all'innovazione dovranno adattarsi di conseguenza a queste nuove realtà per continuare a generare in futuro valore rilevante e ricco di significato. Come innovare quindi l'innovazione?  L'innovazione deve essere più sostenibile in futuro, pensando più in grande e con più coraggio per affrontare sfide più sistemiche come, ad esempio, l'accesso a un'assistenza sanitaria a prezzi equi, una mobilità efficiente, città vivibili, la riduzione delle disuguaglianze e il riscaldamento globale, piuttosto di concentrarsi sulle "novità"”.

Questo saggio racconta come il design è diventato una disciplina strategica e cosa può fare oggi per aiutare le aziende (a prescindere dal loro settore) a costruire il proprio futuro. Al suo interno contiene diversi strumenti utili: una raccolta di strumenti per mettere subito all’opera, concretamente, quanto descritto; il racconto di 15 casi studio, intrecciati con esempi concreti e la vera voce di 15 campioni dell’innovazione italiana da diversi settori, ma sempre manifatturieri: dall’automotive ai materiali per l’architettura, dai dispositivi medicali agli alimentari biologici; un vocabolario di termini comuni, perché per fare innovazione, serve innanzitutto parlare un linguaggio condiviso.

Le discipline affrontate sono molteplici e formano ampio spettro: il percorso intreccia la dimensione economica, l’esigenza di quantificare il valore del design, la dimensione dell’industria 5.0 e dell’intelligenza artificiale, proponendo una visione umanistica consapevole di uno sviluppo possibile, eppure molto concreto, grazie ad una serie di strumenti per mettere a terra ogni concetto proposto insieme al proprio team di lavoro.

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Di seguito, pubblichiamo un estratto da Futures by Design, dal capitolo 10 intitolato “Impact come nuova lente dell’innovazione” dove si racconta come generare un'innovazione che sia ricca di significato per le persone e il pianeta progettando prodotti, servizi e modelli di business che siano sostenibili, responsabili e remunerativi.

"Quando progettiamo dobbiamo cercare di valutare le possibili conseguenze delle soluzioni che stiamo ideando così da orientarci verso una pratica di progettazione il più responsabile possibile; ovvero progettare con una logica di impatto.

Applicare una logica di impatto significa considerare gli effetti finali delle nostre decisioni progettuali sull’economia, sulla società e sull'ambiente, perché un’economia, una società e un ambiente più in salute ci aiutano a creare un ecosistema di business migliore, che può generare la prosperità. Il crescente interesse verso la progettazione in un’ottica sistemica ha stimolato la necessità di reinterpretare la celebre metafora delle “tre lenti” dell’innovazione proposta da Ideo all’inizio degli anni 2000.

Alla luce dei cambiamenti che stiamo affrontando, come possiamo passare da un’innovazione per le persone, teorizzata dal Design Thinking ad un’innovazione che porta valore ad un eco–sistema più ampio in cui le persone sono inserite?

Il Design Thinking attraverso lo Human–Centered Design ha promosso un’evoluzione che ha avvicinato la progettualità alle reali necessità degli utenti, promuovendo soluzioni migliori, ma ha considerato soprattutto lo user all’interno del processo diventando complice di attività non sempre convenienti su scala più ampia.

Questo approccio non è più sostenibile né per chi progetta né per le aziende. La complessità del sistema in cui operiamo comprende molteplici stakeholder che vanno al di là del concetto di utente e la scala del contesto in cui si va a considerare il progetto è tale che la dimensione del people intesa come “arena degli utilizzatori” non risulta più sufficiente a delimitarlo. La necessità di valutare una progettualità più ampia ha risvolti sia a livello di complessità, da people a planet, sia a livello di orizzonte temporale, non solo oggi ma anche domani.

La nostra proposta è introdurre una quarta lente: quella dell’impatto.

Secondo noi è possibile proiettare le “tre lenti dell’innovazione” su una scala di progetto più complessa e su un orizzonte temporale più ampio. L’introduzione della lente dell’Impact permette di recuperare una dimensione sistemica dell’innovazione che integra people, business e tech valutando, appunto, l’impatto che l’innovazione stessa porta all’ecosistema in cui è inserita e alle persone che, direttamente o indirettamente, coinvolge.

L’impatto esplicita il senso presente e futuro che un’innovazione porta al sistema planet e alle persone che questo comprende; agisce sulla motivazione che spinge una pluralità di individui a ideare linee d'azione volte a cambiare la situazione attuale in una futura e desiderabile e considera come parte del progetto il cambiamento di cui l’innovazione vuole essere responsabile".


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Tag: Fuorisalone 2023



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 16 marzo 2023

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