Dal 4 aprile al 20 maggio, M77 Gallery presenta “L’età dei metalli”: un percorso espositivo curato da Stephan Hamel con la partecipazione particolare di Francesca Alfano Miglietti.
A quattro anni dalla scomparsa dell’artista, poeta, progettista e designer Alessandro Mendini, dal 4 aprile al 20 maggio, M77 Gallery presenta “L’età dei metalli”, un percorso espositivo nato dalla volontà dei galleristi Giuseppe Lezzi ed Emanuela Baccaro di mostrare un’inedita visione della sua opera.
La mostra è a cura di Stephan Hamel con la partecipazione di Francesca Alfano Miglietti e si concentra sul metallo, comune denominatore per descrivere la caleidoscopica attività di un artista che ha segnato in maniera profonda la storia del design e dell’arte internazionale.
L’intenzione di Alessandro Mendini era di infondere un’anima agli oggetti, perché un oggetto non è mai solo uno strumento, esso stabilisce relazioni intime con la psiche, la fragilità e le incertezze delle persone secondo atteggiamenti rituali e cerimoniali.
Per Mendini ogni oggetto è un simbolo, è un feticcio, è frutto di utopie e di amori e l’energia che esso esprime è un racconto che conferisce identità alle silenziose forme delle cose, come se ogni oggetto riflettesse la sua storia attraverso la struttura, la superficie, il colore e i materiali.
“Dalla profondità dei tempi, gli oggetti del mondo hanno posseduto un'anima, quella delle aspirazioni spirituali degli uomini dei loro popoli. L'oggetto di serie dell'epoca industriale è alla ricerca dell'anima perduta”, scriveva Mendini nel 2014.
In mostra sono presenti in dialogo alcuni dei tanti oggetti che esprimono questo gioco dell’accostamento dei due colori e dei materiali come il bronzo dorato del piccolo Cavaliere di Dürer (D613 Studiolo, Grenoble), delle miniature di Short Stories, preziose sculture dorate di alcuni storici mobili ideati a partire dagli anni ’70, nel periodo Radical fino alla riproduzione in gioielli d’oro a pendente degli Stilemi, riconoscibili segni grafici del suo personale alfabeto decorativo (Alessandro Mendini. Cose).
In questa costellazione iridescente di opere di Alessandro Mendini, si intrecciano materiali come l’acciaio della grande sedia Scivolavo (Short Stories), il mosaico in foglia d’oro dei mobili scultura (Bisazza); la ceramica dei vasi Camino in finitura oro 24 kt e platino opaco e la miniatura Proust Marieda in platino ramato maculato (Alessandro Mendini. Cose) e infine il vetro del vaso Rombo, nella nuova colorazione all’uranio, realizzata da Lasvit, secondo la tradizione dei maestri vetrai in Boemia.
Argento, smalto e rame sono i materiali scelti da Alessandro Mendini per il suo omaggio ai Futuristi italiani, rappresentati come visi e maschere da parete, sculture realizzate dall’Argenteria Pampaloni di Firenze.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 29 marzo 2023