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Tutto sulla 18esima Biennale di Architettura di Venezia

Lifestyle — 16 maggio 2023

L’appuntamento è in programma dal 20 maggio al 26 novembre presso i Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera, con la curatela di Lesley Lokko.

Si intitola “The Laboratory of the Future” la 18. Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia, quest’anno curata da Lesley Lokko. L’appuntamento è in programma da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre e conta un totale di 64 partecipazioni nazionali: 27 nei Padiglioni ai Giardini, 22 all’Arsenale e 14 nel centro storico di Venezia.

Parola d’ordine: cambiamento, come spiega la curatrice: “Negli ultimi nove mesi, in centinaia di conversazioni, messaggi di testo, videochiamate e riunioni è emersa più volte la domanda se esposizioni di questa portata, sia in termini di emissioni di carbonio sia di costi, possano essere giustificate. A maggio dell’anno scorso (in occasione dell’annuncio del titolo) ho parlato più volte della Mostra come di “una storia”, una narrazione che si evolve nello spazio. Oggi ho una visione diversa. Una mostra di architettura è allo stesso tempo un momento e un processo. Prende in prestito struttura e formato dalle mostre d’arte, ma se ne distingue per aspetti critici che spesso passano inosservati. Oltre al desiderio di raccontare una storia, anche le questioni legate alla produzione, alle risorse e alla rappresentazione sono centrali nel modo in cui una mostra di architettura viene al mondo, eppure vengono riconosciute e discusse di rado. È stato chiaro fin dal principio che "The Laboratory of the Future" avrebbe adottato come suo gesto essenziale il concetto di “cambiamento”.”

La Biennale di Venezia guarda dunque alle sfide del contemporaneo e contrasto al cambiamento climatico, promuovendo un modello più sostenibile per la progettazione, l’allestimento e lo svolgimento delle  manifestazioni. La 18. Mostra Internazionale di Architettura sarà la prima grande mostra di questa disciplina a sperimentare sul campo un percorso per il raggiungimento della neutralità carbonica, riflettendo inoltre essa stessa sui temi di decolonizzazione e decarbonizzazione.

“Tutti i partecipanti di questa Biennale Architettura si esprimono dalla posizione estremamente creativa del “sia/che”, propria di chi abita più di un’identità, parla più di una lingua o viene da luoghi a lungo considerati fuori dal centro", ha dichiarato Lesley Lokko. “Abbiamo espressamente scelto di qualificare i partecipanti come “practitioners” e non come “architetti”, “urbanisti”, “designer”, “architetti del paesaggio”, “ingegneri” o “accademici”, perché riteniamo che le condizioni dense e complesse dell’Africa e di un mondo in rapida ibridazione richiedano una comprensione diversa e più ampia del termine “architetto”.”

Il percorso espositivo di "The Laboratory of the Future" è diviso in sei parti e comprende 89 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa o dalla diaspora africana. Per l’occasione debutteranno il Niger e Panama, che per la prima volta si presenta da solo e, dopo la partecipazione nel 2018, torna la Santa Sede con un padiglione sull’Isola di San Giorgio Maggiore. Al centro della Mostra, nel Padiglione Centrale, si trovano le opere di alcuni tra i più rappresentativi practitioner africani e della diaspora africana attivi oggi. Tra i numerosi, spiccano Adjaye Associates, Cave_bureau, MASS Design Group, SOFTLAB@PSU, Kéré Architecture, Ibrahim Mahama, Koffi & Diabaté Architectes, atelier masōmī, Olalekan Jeyifous, Studio Sean Canty, Sumayya Vally e Moad Musbahi, Thandi Loewenson, Theaster Gates Studio, Urban American City (Toni Griffin), Hood Design Studio e Basis.

Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, intitolato "SPAZIALE: Ognuno appartiene a tutti gli altri", è curato da Fosbury Architecture, collettivo formato da Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi. “Rappresenta l’occasione per promuovere azioni pioniere relative a un orizzonte temporale che vada oltre la durata della Biennale Architettura 2023. In questo processo, tanto complesso quanto lirico, ci proponiamo come mediatori tra diverse costellazioni di agenti, locali e non, attori di un progetto collettivo”, ha dichiarato Fosbury Architecture.

Per la prima volta la Biennale Architettura includerà Biennale College Architettura, dal 25 giugno al 22 luglio. A condurla saranno quindici docenti internazionali: Samia Henni, Marina Otero, Nana Biamah-Ofosu, Thireshen Govender, Lorenzo Romito, Jacopo Galli, Philippa Tumumbweinee, Ngillan Gbadebo Faal, Rahesh Ram, Guillermo Fernandez-Abascal, Urtzi Grau, Samir Pandya, Alice Clancy, Sarah de Villiers e Manijeh Verghese lavoreranno con cinquanta tra studenti, laureati, accademici e professionisti. Infine, i Progetti Speciali della Curatrice e i Partecipanti Speciali costituiranno una grande categoria fuori concorso. Quattro le categorie: Mnemonica; Cibo, Agricoltura e Cambiamento Climatico; Geografia e Genere e Guestsfrom the Future.





Tag: Architettura Sostenibilità Biennale di Venezia Venezia



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 16 maggio 2023