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Le mostre e gli eventi da non perdere a dicembre

Lifestyle — 04 dicembre 2023

La nostra selezione di mostre e appuntamenti da non mancare questo mese.

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© Denise Manzi

Milano: “Carissimo Pinocchio”

In occasione dei 140 anni dalla prima edizione del libro “Le avventure di Pinocchio – storia di un burattino” di Carlo Collodi, il libro Italiano più tradotto al mondo, ADI Design Museum presenta, dal 30 novembre 2023 fino al 4 febbraio 2024, una selezione di progetti dedicati all’icona che ha ispirato generazioni di creativi e pensatori. La mostra è introdotta da una sezione storica, a cura di Marco Belpoliti, che accoglie il visitatore con copertine, disegni e illustrazioni storiche e si conclude con una selezione di disegni originali, tratti da uno degli ultimi lavori di Andrea Branzi (Pinocchio? ed. Libri Scheiwiller), architetto, designer, teorico e protagonista indiscusso delle avanguardie radicali recentemente scomparso, al quale la mostra è dedicata. Tra i Maestri del design italiano, Andrea Branzi ha infatti realizzato una sua personale visione del famoso racconto di Collodi, con cento disegni che raffigurano la storia del burattino più conosciuto d’Italia. Cuore di “Carissimo Pinocchio” sono 62 nuovi progetti a opera di 31 designer e 31 grafici, appositamente realizzati per la mostra, “espressione diversa del sentire e del fare di tanti progettisti italiani: uno sguardo allargato, caleidoscopico, sorprendente, in grado di raccontare la capacità del design italiano di realizzare immagini e oggetti senza tempo, celebrando così il mito di Geppetto, il primo designer italiano!” (Giulio Iacchetti). I Pinocchi, concepiti grazie alla collaborazione di aziende, artigiani qualificati e in alcuni casi autoprodotti, sono ospitati in una grande giostra circolare. A questa sezione si aggiunge una raccolta di oggetti prodotti dalle più importanti aziende del Made in Italy e ispirati all’icona Pinocchio. Al termine della presentazione in Italia e del successivo tour itinerante, i 62 Pinocchi realizzati ad hoc, verranno battuti in un’asta benefica.

Dove: ADI Design Museum
Quando: Fino al 4 febbraio 2024

 


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Nuoro: “Il resto dell’alba. Pininfarina Architecture e Patrick Tuttofuoco”

Sullo sfondo di un anno che il MAN di Nuoro ha dedicato al dialogo fra arte e architettura, prende forma ora un progetto inedito studiato appositamente per gli spazi del museo. La mostra Il Resto dell’Alba nasce da un confronto teorico fra l’artista Patrick Tuttofuoco, la curatrice museografa Maddalena d’Alfonso e l’architetto Giovanni de Niederhäusern, vicepresidente di Pininfarina Architettura. Il Resto dell’Alba è un’opera avvolgente che interpreta la nuova frontiera del virtuale dando un corpo fisico all’ipertecnologia del digitale. L’ambiente progettato con strumenti di design parametrico di tipo generativo è interamente realizzato in alluminio tagliato con una tecnica denominata mesh clustering, per ottimizzare l’uso del materiale, la realizzazione a controllo numerico e l’assemblaggio a secco. Questo consentirà, a fine mostra, di disallestire l'opera e riutilizzare il materiale nella filiera del riciclo. Il sole doppio è una forma-oggetto composta dalla sfera incipiente e dal suo doppio, che è anche un’ombra luminosa, un inconcepibile cortocircuito sulla questione della fonte della luce e del calore. La mostra, nel dialogo tra arte, architettura e museografia, propone al pubblico un’esperienza personale, in cui la dilatazione del momento dell’alba cristallizza uno stato di attesa, un tempo sospeso e pone l’osservatore di fronte a quesiti su un futuro sempre più innaturale ma nell'ottica di una reciprocità virtuosa fra natura e tecnologia. Fra passato e futuro, il visitatore incarna il presente. Il paesaggio museografico desunto dall’immaginario digitale del metaverso, fa percepire il fascino del disagio di essere troppo vicini al sole. Una sensazione che genera la riflessione su grandi temi comuni e attuali, da affrontare con urgenza sempre maggiore: dai più evidenti, relativi al cambiamento climatico, a quelli di ricerca sul design di supporto alla riduzione degli sprechi e sulle materie prime.

Dove: MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Quando: Fino al 3 marzo 2024

 


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Torino: “Anish Kapoor - Untrue Unreal”

Una grande mostra ideata e realizzata insieme al celebre maestro che ha rivoluzionato l’idea di scultura nell’arte contemporanea. A cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra propone un percorso tra monumentali installazioni, ambienti intimi e forme conturbanti, creando un originale e coinvolgente dialogo tra l’arte di Anish Kapoor, l’architettura e il pubblico di Palazzo Strozzi. Attraverso opere storiche e recenti, tra cui una nuova produzione specificatamente ideata in dialogo con l’architettura del cortile rinascimentale, la mostra rappresenta l’opportunità di entrare in contatto diretto con l’arte di Anish Kapoor nella sua versatilità, discordanza, entropia ed effimerità. Palazzo Strozzi diviene un luogo concavo e convesso, integro e frantumato allo stesso tempo in cui il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi.

Dove: Palazzo Strozzi
Quando: Fino al 4 febbraio 2024

 


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Roma e Monza: “Trame di luce”

Un doppio appuntamento, dall’allure internazionale, anima l’inverno italiano nel segno delle atmosfere da sogno, dell’arte e della meraviglia: Trame di Luce. Fino al 7 gennaio Roma e Monza riscoprono due degli storici luoghi italiani “en plein air” votati alla bellezza, l’Orto Botanico, con l’Accademia dei Lincei di Roma e i Giardini di Villa Reale di Monza. Due siti unici, pervasi di scintillante magia e scenari da fiaba, per condividere un’esperienza pensata per tutti, grandi e piccini. Trame di Luce è la passeggiata più emozionante e magica dell’inverno italiano, tra boschi incantati, curiose creature, grotte magiche, tunnel di luci, galassie colorate e fronde dalle infinite sfumature.  L’appuntamento invernale apre al pubblico con la prospettiva di coinvolgere nuovi parchi e giardini e l’intenzione di disegnare una trama luminosa che valorizzi le identità storiche di ogni luogo sottolineandone al tempo stesso anche il carattere culturale europeo. I due percorsi, studiati e curati dalla direzione artistica di IMG e Be.it, espongono installazioni ed opere creando la scenografia più brillante d’Italia. 

Dove: Orto Botanico e Accademia dei Lincei (Roma), Giardini di Villa Reale (Monza) 
Quando: Fino al 7 gennaio 2024

 


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Roma: “Macchine Inutili. Gianni Colombo e Bruno Munari”

Doppia personale, a cura di Marco Scotini e In collaborazione con Filippo Percassi, di due maestri storici della seconda metà del novecento italiano come Bruno Munari e Gianni Colombo, accomunati da molti fattori pur appartenendo a generazioni diverse e distanti. Le opere esposte, tra le quali Negativo Positivo di Munari e Spazio Elastico di Colombo, hanno l’obiettivo di riprendere le fila di un dialogo aperto tra i due artisti: un dialogo che si aprì già nel 1960 con la prima mostra del Gruppo T (di cui Colombo fa parte), dal titolo Miriorama 1, nella quale Munari viene riconosciuto come un precedente immediato (assieme a Fontana, Tinguely, Manzoni e Baj) e che proseguirà poi nel 1962 quando lo stesso Munari incluse il Gruppo nella mostra miliare Arte Programmata al negozio Olivetti di Milano e tanto voluta da Munari stesso, il quale aveva riconosciuto nel Gruppo T una nuova generazione di artisti portatrice di un messaggio innovativo, quello dell’arte in movimento. Emancipandosi dai confini stretti di pittura, scultura ed architettura, le opere di Colombo e Munari trovano un terreno comune nell’idea di instabilità percettiva: la percezione dello spettatore è modificata e lo spazio diventa partecipato ed elemento principale dell’opera.  Bruno Munari e Gianni Colombo sono due innovatori e pionieri, accomunati dall’obiettivo di andare oltre la funzione convenzionale dello spazio, dei materiali, degli oggetti: fautori di un nuovo linguaggio che ancora oggi mantiene intatta tutta la sua contemporaneità. 

Dove: Magazzino Gallery
Quando: Fino al 20 gennaio 2024

 


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Milano: “Mario De Biasi e Milano: Edizione Straordinaria”

Un saggio visivo sull’opera di Mario De Biasi (1923-2013), fotografo versatile, definito da Enzo Biagi “l’uomo che poteva fotografare tutto”. E in questo tutto ha prediletto il capoluogo lombardo, dove si trasferì a 15 anni. Così a cento anni dalla sua nascita, il Museo gli dedica un’Edizione Straordinaria che raccoglie una serie di scatti iconici dedicati alla sua città d’adozione. La mostra, organizzata e prodotta da Mondadori Portfolio in collaborazione con il Museo Diocesano di Milano e curata da Maria Vittoria Baravelli e Silvia De Biasi, presenta 100 fotografie per la maggior parte vintage, provini e scatti inediti, realizzati in quasi settant’anni di carriera da uno degli autori più apprezzati del secondo Novecento italiano, che per tre decenni documentò la storia del nostro Paese attraverso le pagine del periodico Epoca di Arnoldo Mondadori Editore. Il percorso espositivo – costituito da opere provenienti dall’Archivio Mondadori e dall’Archivio Mario De Biasi – consente al pubblico di conoscere il linguaggio personale che De Biasi adattò a contesti molto diversi tra loro. E, in particolare, a Milano. Uno sguardo lucido ed evocativo al tempo stesso, capace di raccontare con immediatezza e originalità un momento controverso della storia d’Italia. Nelle trame ordinate dei suoi scatti si leggono infatti i cambiamenti storici e culturali del Paese, che negli anni ’50 e ’60 andava assestandosi su una rinnovata identità culturale.

Dove:  Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Quando: Fino al 21 gennaio 2024

 


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Bergamo: “Yayoi Kusama - Infinito Presente”

Per celebrare l’anno di BergamoBrescia Capitale italiana della Cultura 2023, The Blank Contemporary Art e il Comune di Bergamo promuovono nel prestigioso Palazzo della Ragione nell’ambito del festival ArtDate la mostra evento Yayoi Kusama. Infinito Presente, curata da Stefano Raimondi. Riconosciuta come la più popolare e acclamata artista vivente, la mostra permette per la prima volta in Italia di entrare nella celebre Infinity Mirror Room di Yayoi Kusama Fireflies on the Water (2002) proveniente dalla collezione permanente del Whitney Museum of American Art. 

Dove: Palazzo della Ragione, Piazza Vecchia
Quando: Fino al 24 marzo 2024

 


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Genova: “Calvino Cantafavole"

Palazzo Ducale presenta un omaggio a Italo Calvino, nell’ambito delle iniziative culturali di Genova Capitale Italiana del Libro 2023 e delle Celebrazioni per il centenario della nascita, coordinate dal Comitato istituito per l’occasione dal Ministero per la Cultura e presieduto da Giovanna Calvino. Si comincia dalle creazioni del sanremese Antonio Rubino, conosciute nell’infanzia e poi ripubblicate in Einaudi Ragazzi, per poi passare alla collaborazione di lunga durata con Emanuele Luzzati, indagata attraverso le illustrazioni del maestro genovese per le opere calviniane ma anche nelle produzioni RAI a cui Luzzati ha collaborato insieme con la costumista Santuzza Calì. Alla mappa dei molti artisti di cui Calvino ha scritto, tutti legati al fantastico – da Enrico Baj a Lucio Del Pezzo, da Domenico Gnoli a Luigi Serafini –, la mostra affianca un percorso sulla fiaba declinata nei rapporti con la musica, la televisione e il teatro. Il percorso scenografico, che fa dell’albero l’elemento centrale, è ideato da Emanuele Conte e Paolo Bonfiglio, e realizzato da Fondazione Luzzati Teatro della Tosse.  Insieme alla mostra è previsto un ricco calendario di iniziative di approfondimento che vanno da incontri e convegni per esplorare le molteplici dimensioni dell’esposizione a lezioni-spettacolo con interventi di attori e studiosi dell’opera dello scrittore. Parallelamente alla mostra nella Loggia degli Abati, Casa Luzzati offre un approfondimento del lavoro del Maestro per Calvino con oltre 100 opere originali. Casa Luzzati progetta e propone inoltre un ciclo di laboratori dai disegni di Luzzati ispirati alle sue fiabe. 

Dove: Palazzo Ducale (Loggia degli Abati e Casa Luzzati)
Quando: Fino al 7 aprile 2024

 


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Milano: “Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori"

La mostra, a cura di Federica Manoli, curatrice della collezione di ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, e di Oliva Rucellai e Rita Balleri, conservatrici del Museo Ginori, presenta una selezione delle più importanti opere realizzate dalla Manifattura Ginori, tra il XVIII e il XX secolo, conservate in diversi musei italiani ed europei, oltre che al Poldi Pezzoli, al Museo Ginori, al momento chiuso per restauro, e in collezioni private. Il percorso espositivo presenta circa 60 opere e si snoda attraverso tre secoli, presentando le fasi salienti della produzione della prestigiosa Manifattura. Il percorso giunge al termine con una sezione dedicata alla direzione artistica di Gio Ponti (1923-1933), che pur guardando verso nuovi orizzonti non abbandona mai i riferimenti all’antico, tratto distintivo nei secoli della Manifattura: tra le sue opere in mostra, due eccezionali Ciste realizzate appositamente per Fernanda e Ugo Ojetti, oggi di proprietà del Museo Poldi Pezzoli. L’allestimento, elegante e suggestivo, è a cura dello studio Guicciardini e Magni Architetti di Firenze. Per tutta la durata dell’esposizione saranno organizzate numerose attività collaterali, laboratori per famiglie, conferenze di approfondimento e una serie di incontri legati al tema della “cultura della tavola”.

Dove: Museo Poldi Pezzoli
Quando: Fino al 19 febbraio 2024

 


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Venezia: “Venezia! Tornerò mai più a Venezia?"

Oltre alla Roma di La dolce vita (1960) e alla Rimini di Amarcord (1973, Federico Fellini ha legato indissolubilmente il suo nome e le sue fantasie cinematografiche a Venezia, attraverso Il Casanova (1976), pellicola che rappresenta anche l’apice del lavoro di Danilo Donati, scenografo e costumista tra i più celebrati del cinema italiano, già collaboratore di registi quali Monicelli, Rossellini, Pasolini, Zeffirelli, e che ha prestato il suo ingegno e la sua maestria a una serie di capolavori felliniani: dal Satyricon (1969) a Amarcord (1973) a Il Casanova, per cui ottenne l’Oscar nel 1977 per il “Best Costume Design”, a cui si aggiunsero due Nastri d’argento 1977 per la miglior scenografia e per i migliori costumi. I cartoni preparatori delle scenografie di Donati, esposti per la prima volta, ci riportano dentro la Venezia immaginata da Fellini e Donati, fatta di suggestioni, fantasie, onirismi: questi bozzetti, parte di una raccolta più ampia, ci ripropongono emblematicamente il lungo viaggio fatto dall’avventuriero veneziano attraverso la sua vita e attraverso l’Europa del Settecento, lungo la sequenza di episodi accuratamente scelti da Fellini nella sua tormentata rilettura della biografia casanoviana. 

Dove: Negozio Olivetti, Piazza San Marco
Quando: Fino al 7 gennaio 2024

 


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© Zeta Group

Murano: “Murano: Upcycling Glass”

Fino al 6 gennaio 2024 il Museo del Vetro di Murano ospita una mostra curata da Matteo Silverio che per la prima volta propone una quarantina di opere realizzate dai maestri vetrai dell’isola con vetro industriale riciclato, un materiale con cui non sono soliti lavorare: si tratta infatti di un vetro prodotto da materia prima seconda, cioè da vetro riciclato trasparente e incolore, assolutamente diverso dal tradizionale vetro di Murano normalmente utilizzato. A raccogliere la sfida sono stati quindici maestri provenienti da aziende concessionarie del Marchio della Regione del Veneto Vetro Artistico® Murano, che si sono messi in gioco dimostrando che anche dai rifiuti in vetro possono nascere splendide opere d’arte, impreziosite dalle tecniche – come soffiatura, vetrofusione, lavorazione a lume, ma anche molatura e battitura – che hanno reso l’alto artigianato muranese un unicum nel mondo. L’obiettivo è sensibilizzare il pubblico sui temi del riciclo, dell’uso più consapevole delle materie prime e della sostenibilità, presentando un allestimento che ripropone, all’interno della Sala Brandolini, gli ambienti di un moderno loft domestico. Murano: Upcycling Glass si inserisce all’interno delle iniziative della The Venice Glass Week 2023, il festival internazionale che dal 2017 la città di Venezia dedica all’arte vetraria, e sostiene il progetto di tutela dell’ecosistema lagunare Sea the change. 

Dove: Museo del Vetro, Sala Nove (Sala Brandolini)
Quando: Fino al 6 gennaio 2024

 


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Murano: “Cento anni di NasonMoretti. Storia di una famiglia del vetro muranese”

La mostra, a cura di Cristina Beltrami e Chiara Squarcina, intende celebrare una delle più floride e originali realtà muranesi, la NasonMoretti, che nel 2023 festeggia cent’anni di attività. Un’occasione per guardarsi indietro, aprire gli archivi e condividere con il pubblico del Museo del Vetro una storia importante fatta di oltre diecimila modelli. Nata nel 1923, la cristalleria Nason & Moretti sceglie fin da subito uno specifico indirizzo – l’arte della tavola – e con un piglio di profonda modernità, capace di tenere fede alla tradizionale tecnica del passato, reinterpretandola secondo formule contemporanee. Forte di una palette ricchissima e di una costante apertura al nuovo, la Nason & Moretti è divenuta un punto di riferimento del design fin dagli anni Cinquanta, quando nel 1955 le coppe Lidia si aggiudicano il Compasso d’oro e comincia la sua assidua presenza alla Biennale di Venezia. La mostra darà conto degli oggetti di maggior successo creati dalla fornace e dalle collaborazioni con alcuni importanti nomi del design e dell’architettura, senza trascurare una sezione dedicata all’attualità a dimostrazione della grande vitalità di questa storica azienda familiare muranese. 

Dove: Museo del Vetro
Quando: Fino al 6 gennaio 2024





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 04 dicembre 2023

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