La settima edizione della fiera off indipendente si terrà in due nuovissime location, a Varedo.
Due delle più belle ville storiche dell'area metropolitana milanese sono state scelte da Alcova come spazi per la prossima, settima edizione. Alcova - che durante il Fuorisalone milanese aggrega brand indipendenti, gallerie, designer emergenti - è il progetto curatoriale avviato nel 2018 da Valentina Ciuffi e Joseph Grima, e negli anni è stato la leva potente di riscoperta di alcuni dei luoghi abbandonati e quasi sconosciuti della città - dalla ex fabbrica di panettoni Cova a Nolo, all’ospedale militare di Baggio, fino all’area del ex-macello di Porta Vittoria.
Quest’anno, invece, si sposta in due location dall’atmosfera decisamente diversa: dallo scenario post-industriale ci si immergerà in due contesti storici prestigiosi nel comune di Varedo, in Brianza, dove sarà allestita la selezione curata di Alcova di designer sperimentali, istituzioni e aziende che indagano sul futuro dell’abitare e del fare - oltre a un ambizioso programma di conferenze e performance.
Villa Borsani. © Mary Gaudin
Villa Borsani
Costruita durante la Seconda Guerra Mondiale e completata nel 1945, è un capolavoro dell'architettura residenziale modernista progettata e costruita dall'architetto Osvaldo Borsani come casa familiare adiacente agli impianti di produzione dell'atelier di mobili Borsani ABV (Arredamenti Borsani Varedo). Circondata da un rigoglioso giardino, è un esempio raro e perfettamente conservato dello stile modernista riccamente stratificato dell'architetto, che incorpora elementi artistici unici e distintivi - come un camino di Lucio Fontana. Oggi è conservata come residenza privata dai discendenti della famiglia e come sede dell'Archivio Osvaldo Borsani.
Vedi anche: "Osvaldo Borsani: dall’apertura di Villa Borsani alla mostra in Triennale"
Villa Bagatti Valsecchi
Villa Bagatti Valsecchi
Costruito per la nobile famiglia milanese dei Bagatti Valsecchi, che lo utilizzava come ritiro estivo per sfuggire alla calura cittadina e per intrattenere ospiti e amici, è uno degli esempi più significativi di architettura villa ottocentesca in Lombardia. L'architettura della villa è caratterizzata da un massiccio blocco centrale affiancato da due ali inferiori con copertura a terrazzamenti. Una caratteristica notevole della villa è il suo portico, sostenuto da colonne quattrocentesche provenienti dal Lazzaretto di Milano (lo storico ospedale della peste) quando fu demolito. La villa è circondata da ampi giardini, divisi in due stili distinti: giardino formale all'italiana sul retro, lungo il suggestivo viale, e giardini all'inglese nelle zone laterali. La Villa è oggi conservata e gestita dalla Fondazione La Versiera 1718.
Le due location, raggiungibili a piedi l'una dall'altra, sono collegate al centro di Milano ogni 15 minuti dalle linee S2 e S4.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 16 gennaio 2024