Lo studio di interaction design celebra i 20 anni dalla sua fondazione con un’installazione interattiva che rende tangibile il funzionamento della rete neurale dell’Intelligenza Artificiale.
In occasione del Fuorisalone e dei 20 anni dello studio, Dotdotdot presenta nel suo nuovo spazio in via Tertulliano: “Data Bugs – AI is a mirror” un’installazione immersiva emozionale che rende tangibile ed esperienziale il meccanismo di funzionamento di una rete neurale, demistificando l’onnipotenza che troppo spesso viene attribuita all’AI.
A partire da un modello che elabora in tempo reale, l’installazione interattiva esplora e racconta il potere generativo dell’Intelligenza Artificiale, per riflettere sulle implicazioni sociali, l’importanza della rappresentazione e i rischi che la polarizzazione dei dati ha nell’alimentare bias e stereotipi.
"L’intelligenza artificiale è un ambito applicativo e di ricerca sul quale Dotdotdot sta sperimentando da diversi anni” spiega Alessandro Masserdotti, co-founder e CTO di Dotdotdot - “Con questo progetto, abbiamo scelto di approfondire il filone dell’Explainable AI (XAI) per restituire ai visitatori un'esperienza immersiva emozionale che permette di visualizzare il modo in cui i modelli di apprendimento automatico (Machine Learning) prendono decisioni e generano output, per far luce e riflettere sulle implicazioni che questo comporta sulla nostra società.”
courtesy Dotdotdot
Rappresentare la diversità
Con “Data Bugs – AI is a mirror”, Dotdotdot propone una riflessione sulle responsabilità che come esseri umani abbiamo nel fornire dati e allenare una tecnologia che sta rivoluzionando le nostre vite: in un universo immaginario popolato da insetti, i visitatori sono invitati a esplorare due scenari dove rappresentazione e semplificazione sono due facce della stessa medaglia.
Mettendo al centro il Machine Learning, Dotdotdot presenta un’installazione in cui due modelli di Intelligenza Artificiale differiscono nei relativi dataset per la varietà di tipologie che contengono, proponendo un’esperienza dove gli insetti sono protagonisti. Il dataset basato su informazioni omogenee genera così immagini simili e stereotipate (ad esempio una formica nera, o rossa), mentre il dataset basato su informazioni bilanciate, ovvero che include la varietà di tipologie presenti in natura (nel mondo esistono circa 14.000 specie di formiche), permette di creare risultati che - se in un primo momento appaiono stranianti - si avvicinano alla diversità della realtà che viviamo.
Gli utenti muovendosi interagiscono con la rappresentazione dello spazio latente, attivando e disattivando le caratteristiche che lo compongono e generando continuamente infinite e uniche combinazioni di insetti.
L’esperienza porta a dimostrare come non sia l’Intelligenza Artificiale a creare stereotipi, quanto la base di informazioni, di dati di partenza.
Dotdotdot. 20 anni di Interaction Design
A 20 anni dalla sua prima partecipazione al Fuorisalone, Dotdotdot torna a mettere a nudo il funzionamento della tecnologia: come per il primissimo progetto “Explò” presentato nel 2004, in cui veniva esploso un computer (al tempo considerato una black box), così oggi lo studio “esplode” un'intelligenza artificiale per comprendere il suo funzionamento e presentarla per ciò che è: uno strumento a supporto della progettazione.
Questa installazione si inserisce in un filone di ricerca sull’intelligenza artificiale che lo studio ha iniziato nel 2016 e che continua a esplorare attraverso i propri progetti e con iniziative speciali di formazione avanzata come il recente programma CONNECTION che ha coinvolto alcune delle voci più illustri dell'innovazione e del design.
courtesy Dotdotdot
Nato nel 2004 dalla mente creativa dei suoi quattro fondatori - Laura Dellamotta (architetto), Giovanna Gardi (architetto), Alessandro Masserdotti (filosofo e interaction designer) e Fabrizio Pignoloni (designer) - Dotdotdot è stato tra i primi studi in Italia a occuparsi di Interaction Design ovvero del rapporto tra persone, spazi, tecnologie e macchine, sperimentando forme di allestimento visivo e sonoro, per creare esperienze uniche per il pubblico.
Nel corso degli anni lo studio ha portato avanti diversi ambiti di ricerca continuando a investire nella sperimentazione e nella prototipazione, arrivando ad aprire, nel 2014, OpenDot: uno spazio aperto alla città, un Fab Lab dedicato alla prototipazione rapida, diventato nell’arco di dieci anni un centro di ricerca e innovazione sociale.
Dotdotdot conta oggi un team di 40 professionisti con profili eterogenei e multidisciplinari che spaziano da architetti, designer, interaction designer, sviluppatori, ingegneri, sound designer ed esperti di storytelling e design strategy, in grado di gestire ogni fase progettuale: dalla ricerca, allo sviluppo al design.