Prompt design e IA: intervista a Silvia Badalotti

Silvia Badalotti è una prompt designer e fotografa, un esempio vivente di come l’intelligenza artificiale possa creare nuove figure lavorative e nuove opportunità. Ha appena firmato l’ultima campagna ADV di ETRO che ha scatenato il dialogo sul ruolo della IA nei progetti creativi in cui lei ha affermato: “Nel mio caso la tecnologia diventa il mio alleato, un mezzo che amplifica la mia visione artistica”. Durante il Fuorisalone Silvia presenterà un nuovo progetto artistico: memorIA.


© memorIA

Ciao Silvia, cosa fa una prompt designer?
Tecnicamente Il prompt designer è un professionista che progetta e sviluppa prompt, ovvero istruzioni, domande o suggerimenti, per interazioni umane con sistemi basati su intelligenza artificiale, come chatbot, assistenti virtuali e sistemi di intelligenza conversazionale, per intenderci come chat GPT che ormai tutti conosciamo.
Nel mio caso progetto il prompt (testo / suggerimento) per descrivere a parole quello che vorrei vedere realizzato nell’immagine che mi riporta l’intelligenza artificiale. Comincio con una descrizione generale per poi aggiungere parole più specifiche e dettagliate con riferimenti stilistici, pittorici o fotografici a seconda del progetto che sto sviluppando. Non c’è una regola in questo lavoro e nemmeno dei corsi specifici, devi “semplicemente” avere delle idee, come sempre!


© etro

Come è stato lavorare per ETRO?
E’ stata un’esperienza unica, la prima volta per tutti, una collaborazione straordinaria tra l'intelligenza artificiale e l'audacia di Marco De Vincenzo, direttore creativo di ETRO, che mi ha lasciata libera di interpretare la sua collezione NOWHERE SS24. Ho sentito subito un forte legame con Marco, in particolare nella nostra comune sensibilità verso certe estetiche. Questo mi ha permesso di immergermi velocemente nel suo mondo e di proporgli diverse visioni della sua collezione. È stato un processo molto complesso che ci ha impegnato per molti mesi. Chi usa e lavora con l’intelligenza artificiale sa che il processo non è né semplice né immediato: l’ispirazione, l’esperienza emotiva e l’intuizione sono elementi cruciali nella creazione artistica e non possono essere completamente sostituiti da un algoritmo. Si pensa spesso erroneamente, che l’A.I. abbia preso il posto dell’uomo ma ti assicuro che per la realizzazione di questa campagna hanno lavorato molte persone, ci sono state giornate di shooting con modelli, truccatori, stylist, e poi tanta post produzione per integrare al meglio i capi fotografati con le figure create dall’intelligenza artificiale. Per ora il contributo umano è insostituibile.


© etro

Parlaci di memorIA
Anche per memorIA il processo è stato abbastanza complesso e anche in questo caso la collaborazione con Cristian Confalonieri è stata fin da subito molto stimolante.
Siamo partiti dal classico gioco del Memory basato sulla memoria dei giocatori nel memorizzare due immagini uguali, per poi ribaltarlo completamente. Quando si scrive il prompt per creare un’immagine con l’intelligenza artificiale l’applicazione ti fornisce più visioni dello stesso concetto.
In questo modo funziona il nostro gioco, devi indovinare quali immagini differenti sono state create dallo stesso prompt. Cristian mi ha fornito le frasi che ha estrapolato da articoli letti sull’argomento dell’a.i. e io li ho inseriti nel prompt per creare le immagini.
Insomma, un bello sforzo di concetto dove anche in questo caso l’apporto umano è ancora indispensabile, anche per giocare!

memorIA sarà presentato da “A casa ovunque” in via Savona 35, durante il Fuorisalone. L’allestimento prevede una mostra fotografica di una selezione di immagini in grande formato e la possibilità di “giocare”.

Da oggi è possibile l’acquisto di memorIA, in edizione limitata, solo online sul sito dell’editore Demoela.