Quando il design si fonde con l'AI

Il Salone Internazionale del Mobile e il Fuorisalone sono da sempre un importante laboratorio di sperimentazione e contaminazione, un luogo di incontro, di nuove opportunità per riflettere sul mondo del design e del progetto e un’importante vetrina per la città di Milano, riconosciuta nel mondo come un punto di riferimento per il design.
È in questa occasione che Martina Castagna ci ha raccontato di Aitelier Castagna e di come l’AI generativa ha completamente rivoluzionato il suo modo di lavorare:


courtesy Aitelier Castagna 

Quando ho iniziato a interessarmi di startup e innovazione e di conseguenza a masticare anche le prime nozioni di Intelligenza Artificiale (AI), ne ho colto da subito un grande potenziale, ma allo stesso tempo ho sempre fatto fatica a trovare una vera e propria applicazione pratica per il nostro settore.
Per chi non lo sapesse, quando parliamo di Generative AI, o Intelligenza Artificiale Generativa, ci riferiamo alla capacità di una macchina di generare un’informazione nuova e originale partendo da una serie di input che le vengono dati. L’informazione generata spazia dai testi ai modelli 3D, passando per immagini, video e contenuti musicali.
Facendo ricerca in rete, mi è capitato più volte di trovare digital artists veramente in gamba, in grado di creare immagini incredibili, affascinanti e per certi versi fiabesche, ma quello rimangono: delle immagini virali soltanto in rete.

Occuparsi di design di interni e dell’arredo è un lavoro dove l’estetica gioca sicuramente un ruolo privilegiato e riuscire a rappresentare adeguatamente un prodotto o l’interno di una casa è importantissimo, quindi ipoteticamente un terreno molto fertile per l’AI generativa; ma fare design non è soltanto questo: è un lavoro a tutto tondo in cui servono delle competenze di base e una consapevolezza degli spazi, bisogna saper fare ricerca, saper abbinare correttamente colori e materiali e saper creare un layout che funzioni e non soltanto che sia estremamente bello in un’immagine renderizzata.


courtesy Aitelier Castagna 

Con Aitelier Castagna, la mia startup/studio appena fondata, faccio proprio questo: unisco anni di esperienza come designer alle potenzialità dell’AI, utilizzandola come supporto e parte integrante del mio processo creativo e dando vita a progetti di interni e prodotti che hanno forme nuove e rivoluzionarie, ma allo stesso tempo trovano anche una vera e propria applicazione nella realtà del settore, non limitandosi soltanto al mondo digitale.


courtesy Aitelier Castagna 

Non solo, grazie all’AI ho ribaltato il processo creativo. Folle? Può darsi. Funziona? Benissimo. Inizio a lavorare sul prodotto direttamente da una vista 3D renderizzata e una volta ottenuto l’aspetto desiderato, vado a modificarne le singole parti e i dettagli. Se questo non mi basta, espando la mia vista allargando la visuale e ottengo un’immagine ambientata all’interno di un contesto che segue lo stesso stile del prodotto stesso; soltanto successivamente, dopo aver presentato il prodotto in azienda, mi dedico alla realizzazione del 2D con le specifiche tecniche.


courtesy Aitelier Castagna 

Mi sono resta conto che applicando questo metodo è molto più facile comunicare con le aziende, perché si arriva con una vista che rappresenta il prodotto reale, provocando subito un effetto “wow”, e non si rischia di incorrere in interpretazioni spagliate: lo si vede subito così come è, posizionato all’interno di un contesto che segue il suo stile e che permette di esprimere “la sua anima” al meglio e credo che questo abbia una potenzialità enorme.
In questo modo l’AI generativa mi permette di esprimermi al meglio, semplificando la comunicazione e permettendomi di dare vita a oggetti e interni con caratteristiche uniche e innovative.


courtesy Aitelier Castagna