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L’artista e illustratore Emiliano Ponzi racconta FLOWER UP di glo for art

Milano — 11 aprile 2024
courtesy glo
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glo™

La spettacolare installazione di glo for art per il Fuorisalone 2024, firmata dall’autore italiano, omaggia il colore e la tecnologia.

“glo for art” presenta FLOWER UP di Emiliano Ponzi: un inno al colore e alla positività allestito in occasione della Brera Design Week 2024 con un’opera site specific di grande impatto e dalla forte carica tecnologica, che incarna e interpreta la vera essenza di un brand che desidera ispirare un mondo migliore e si fa portavoce di un mecenatismo artistico e culturale. L’artista - noto per il suo stile concettuale, netto e raffinato - coniuga il tema “Materia Natura” del Fuorisalone 2024 con la visione innovativa e avanguardista di glo, proponendo un’esperienza immersiva, interattiva e dinamica.

Il visitatore verrà coinvolto in un’esperienza vivace e animata con un’esplosione di colori: un grande portale d’ingresso accoglie e invita il pubblico a percorrere un tunnel immersivo fino all’area outdoor, dove prende vita il “Giardino delle meraviglie” in cui un tappeto di petali precede un maestoso albero con fiori colorati che diventa protagonista dello spazio. Abbiamo chiesto a Emiliano Ponzi di raccontarci il suo progetto:

Ci racconteresti il concept che sta alla base del progetto FLOWER UP per glo for art?
Il concept di FLOWER UP vuole rappresentare un auspicio. Quello di seminare condivisione perché condividere è il miglior modo per sviluppare empatia. Non importa quale sia la circostanza, se ne uscirà comunque un po’ più umani. Trovarsi stupiti sotto un trionfo di colori e forme pensate allo scopo di ritrovarsi in un sentire comune.

Questa opera immersiva è un omaggio al colore. Che ruolo ha il colore nella tua pratica?
È sempre un tema di percezione. La domanda che mi faccio prima di introdurre il colore in una qualsiasi immagine è: che tipo di stato d’animo voglio comunicare? La scelta e la saturazione di colore, o di luce rispetto alle ombre o ai grigi, sono fondamentali per la creazione di atmosfere. Una stessa opera con lo stesso impianto trattata diversamente a livello cromatico trasmette sensazioni completamente differenti, talvolta opposte.

Quali sono gli aspetti di quest’opera in cui vedremo il tuo stile inconfondibile?
Quel che importa è la restituzione di un messaggio universale che possa arrivare a destinazione. Da diversi anni parlo di “tono di voce” invece che di “stile”, dove lo stile è solo l’output finale mentre il tono di voce è la summa di esperienza, tecniche, idea di mondo che un creativo possiede, spende e adatta ad ogni specifico progetto. In questo senso il tema evolutivo del “fiorire” è qualcosa a me molto caro, un’idea di noi stessi in divenire con radici forti e petali volanti in grado di contagiare il prossimo e farci contagiare a nostra volta.

In che modo il disegno può acquisire potenza ed espressività quando fruito all’interno di un’esperienza spaziale coinvolgente?
Il disegno è la base. Se ci guardiamo attorno sia tra gli oggetti di casa, sia fuori tra i palazzi, le strade, le biciclette, le auto... tutto ma proprio tutto (tranne le creazioni madre natura) è passato da un disegno. Disegnando si testano le idee e, tra le tante intuizioni che ci vengono in mente, scegliamo quella che ha la forza per diventare un progetto concreto.

Digitale, analogico, in realtà aumentata: il medium del disegno si presta per la prima volta nella storia a essere trasformato e sconfinare in altri universi. Questo influisce anche su come concepisci un progetto in fase iniziale?
“Se puoi disegnare una cosa puoi disegnare ogni cosa” diceva Massimo Vignelli.
Lo sforzo progettuale è adattare l’idea alla destinazione d’uso. È necessario studiare e conoscere il contesto, il luogo e i materiali che di volta in volta cambiano in base al prodotto finale. È sicuramente un grande impegno di immaginazione soprattutto quando dalla bidimensionalità si passa alla tridimensionalità e un disegno diventa oggetto che ha una sua presenza nel mondo ed è posizionato in un ambiente.

Che sensazioni ci susciterà la visita di FLOWER UP per glo for art?
Un momento per staccarsi dal razionale, farsi prendere per mano e trasportare in un mondo sospeso. Vorremmo fosse un abbraccio circolare, che ci sia stupore, movimento interno ma che che il visitatore si porti via una sensazione di serendipity e positività.

Dal 15 al 21 aprile, FLOWER UP vivrà all’interno del glo Hub, in via dello Statuto, nel cuore di Brera.





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 11 aprile 2024

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