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Fuorisalone meets Simone Bonanni


— 30 maggio 2024

Pordenonese, di base a Milano dopo diversi anni ad Amsterdam nello studio di Marcel Wanders, progetta prodotti industriali creando relazioni prima affettive e poi corporee con chi li usa: per lui il potere comunicativo degli oggetti sta nell’essere "attivatori di emozioni".

Nome:
Simone Bonanni

Descrivici di che cosa ti occupi:
Progetto il significato dei prossimi prodotti industriali e artigianali e ne definisco l’estetica.

Dove abiti e dove si trova il tuo studio?
Abito a Milano in zona Brenta e lo studio è poco più fuori, in zona Porto di Mare. 

Cosa stai progettando oggi?
Una collezione di stecche da biliardo in carbonio in edizione limitata.

Se in casa potessi costruire un passaggio segreto dove porterebbe?
Penso alla località marittima più vicina. Probabilmente da qualche parte in Liguria.

Il primo posto di Milano in cui porteresti chi non è mai stato in città:
A bere uno Sbagliato al Jamaica e a mangiare il riso giallo al Ristorante La Libera in zona Brera.

Bungee jumping dal Duomo o immersioni nel Naviglio?
Penso sia meno pericolosa la prima :)


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Qual è stata la primissima cosa che hai progettato nella vita?
Risale ai tempi dell’università. Si trattava di una “lampada – pop corn maker” nella quale ho voluto sostituire la classica fonte di calore a filamento incandescente con una lampadina a raggi infrarossi.

Qualcosa che hai in casa e che hai disegnato tu:
La sedia Hana e i tavolini in terracotta Obon disegnati per Moooi e la sedia Siena di MDF Italia. 

La cosa da non dire o chiedere mai a un progettista:
“Dai tanto tu sei bravo ci metti poco.”

Il tuo cavallo di battaglia in cucina:
Spaghetto in bianco (ma fatto a regola d’arte). Da provare. 
 

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Tag: Fuorisalone meets People Milano Design designer design industriale



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 30 maggio 2024

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