L’edizione 2024 del festival di design partenopeo è dall’11 al 13 ottobre: scopriamo luoghi, protagonisti, appuntamenti e progetti speciali.
Nel giro di pochissime edizioni EDIT Napoli - curata e diretta da Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi - è diventata una tra le più importanti manifestazioni legate al design in Italia, portando sulla scena un inedito mix tra le location storiche (e a volte sfarzosissime) della città e alcune delle più contemporanee sperimentazioni stilistiche che arrivano dal mondo del progetto.
Emilia Petruccelli and Domitilla Dardi, Archivio di Stato di Napoli, ph. Francesco Squeglia
L’edizione 2024, in programma dall’11 al 13 ottobre, si svolge tra l’Archivio di Stato di Napoli, dove si tengono le attività di stampo più fieristico, e un programma di esposizioni diffuse dal titolo EDIT CULT, coinvolgendo diversi luoghi simbolo della città tra cui Palazzo Reale, Il Real Museo Mineralogico, l’Ipogeo dei Cristallini, il Teatro San Carlo, la Sede Sussidiaria di Pizzofalcone dell’Archivio di Stato, il Museo Civico Gaetano Filangieri e la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
La parte fieristica è ricca di espositori del mondo dell'arredo e del complemento, con nomi come: Dante Negro, De Castelli, Ethimo, Officine Tamborrino, Bianco67, Pulkra, Testatonda, Undo-Redo X Labò e moltissimi altri.
Il lavoro di curatela crea ogni anno dialoghi inediti tra contenitori, contesti architettonici e le opere o i prodotti esposti, fornendo di edizione in edizione chiavi di lettura diverse e da reinterpretare continuamente grazie al ruolo mutevole di questi confronti linguistici.
Cassina iMaestri Collection, Hill House, Charles Rennie Mackintosh, ph. © Mattia Balsamini
Tra i primi protagonisti del programma della sesta edizione, EDIT Napoli annuncia la collaborazione con Cassina, protagonista all’interno di Palazzo Reale con un tributo all’architetto, designer e professore napoletano Filippo Alison, che nel 1973 concretizzò la celebre collezione Cassina iMaestri. Il Teatro di Corte, allestito dall’architetto Ferdinando Fuga nel 1768, apre il sipario sulla ricerca che Alison dedicò a partire dagli anni ‘70 agli arredi di Charles Rennie Mackintosh, vere pietre miliari della storia del design.
ABET Laminati
ABET Laminati è presente con “Abet è 1000 colori…” - installazione pensata come omaggio alla città partenopea dai design curator Giulio Iacchetti e Matteo Ragni - sulla terrazza della Sede Sussidiaria dell’Archivio di Stato nel quartiere di Pizzofalcone. La location, una terrazza affacciata sul Vesuvio, viene eccezionalmente aperta al pubblico nel corso dei tre giorni di EDIT Napoli.
ALPI invece, azienda leader nella produzione di superfici decorative in legno composto, celebra a EDIT Napoli i suoi 40 anni nel mondo del design, con una retrospettiva all’interno del Real Museo Mineralogico. ALPI espone alcuni dei progetti speciali realizzati in collaborazione con designer internazionali, liberi di interpretare il legno secondo la propria poetica. Vengono presentati, tra gli altri, i totem in legno dalle geometrie irregolari di Konstantin Grcic, i prismi di Angelo Mangiarotti e le tre forme arcaiche progettate da Alessandro Mendini. I pezzi qui entrano in dialogo con le forme cristalline dei minerali naturali della prestigiosa sede museale.
Ipogeo Dei Cristallini © Archivio dell'Arte Luciano e Marco Pedicini
Torna a EDIT Napoli anche Allegra Hicks, celebre per le sue opere che fondono arte e artigianato e che quest’anno presenta un progetto ispirato alle leggende partenopee. Al centro del lavoro è il mito della sirena Partenope e dell’uovo da lei deposto prima di morire, che si narra sia nascosto nelle fondamenta di Castel dell’Ovo. L’opera di Hicks è esposta all’Ipogeo dei Cristallini, un luogo suggestivo, nonché testimonianza di pittura ed architettura ellenistica, situato nel cuore del Rione Sanità-Vergini.
Teatro di San Carlo © Luciano Romano
Si alza, poi, il sipario del Teatro San Carlo sulle scenografie del “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi realizzate dall’architetto Kengo Kuma per Alcantara. “Shiwa Shiwa” è il titolo scelto da Kuma, che significa piega-solco e indica un concetto giapponese riferito all’andamento curvilineo della natura, alla sua inafferrabilità. Una visione perfettamente identificata da Alcantara e dalla scelta di un materiale altamente innovativo e sensoriale. Nel progetto di Kengo Kuma l’onda di Alcantara, con le sue mutevoli volute in costante movimento, diventa l’emblema dell’azione dell’opera lirica e una vera e propria opera d’arte totalizzante.
Museo Gaetano Filangieri
Torna a EDIT Napoli anche la designer Claudia Campone, che con il suo studio creativo THiRTYONE Design + Management e con la collaborazione di Paolo Milani, Francesca Borghi e Benedetta Fazzolari, realizza un’installazione all’interno del Museo Civico Gaetano Filangieri, dal titolo Neuro-philia, un’indagine sui concetti di vero e verosimile applicata alle connessioni tra cervello, tessuti neurologici e tecnologie digitali, in dialogo con il mondo delle tessiture e delle fibre vegetali.
Ed è, infine, un ritorno in una nuova veste quello di Incalmi a EDIT Napoli, che presenta Galateo Ancestrale, un progetto di ricerca sviluppato insieme all’artista Caterina Roppo, un dialogo tessile ispirato al tema del respiro nell’ipogeo della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. Le opere, che trovano ispirazione nel libero gesto del respiro, sono l’ultima evoluzione di uno studio approfondito sul tessile che l’artista ha sviluppato passo per passo grazie alle competenze di Incalmi. Un’indagine tridimensionale che vede le trame del tessuto fissarsi, grazie all’utilizzo del metallo.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 07 ottobre 2024