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I primi nomi di EDIT Napoli

— 26 luglio 2024

L’edizione 2024 del festival di design partenopeo sarà dall’11 al 13 ottobre: scopriamo alcuni dei protagonisti che la animeranno con progetti speciali.

Nel giro di pochissime edizioni EDIT Napoli - curata e diretta da Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi - è diventata una tra le più importanti manifestazioni legate al design in Italia, portando sulla scena un inedito mix tra le location storiche e a volte sfarzosissime della città, alcune delle più contemporanee sperimentazioni stilistiche che arrivano dal mondo del progetto.
 

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Emilia Petruccelli and Domitilla Dardi, Archivio di Stato di Napoli, ph. Francesco Squeglia


L’edizione 2024, in programma dall’11 al 13 ottobre, si svolgerà tra l’Archivio di Stato di Napoli, dove si tengono le attività di stampo più fieristico, e un programma di esposizioni diffuse dal titolo EDIT CULT, coinvolgendo diversi luoghi simbolo della città tra cui Palazzo Reale, Il Real Museo Mineralogico, l’Ipogeo dei Cristallini, il Teatro San Carlo, la Sede Sussidiaria di Pizzofalcone dell’Archivio di Stato, il Museo Civico Gaetano Filangieri e la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
Il lavoro di curatela crea ogni anno dialoghi inediti tra contenitori, contesti architettonici e le opere o i prodotti esposti, fornendo di edizione in edizione chiavi di lettura diverse e da reinterpretare continuamente grazie al ruolo mutevole di questi confronti linguistici.  


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Cassina iMaestri Collection, Hill House, Charles Rennie Mackintosh, ph. © Mattia Balsamini

Tra i primi protagonisti del programma della sesta edizione, EDIT Napoli annuncia la collaborazione con Cassina, che sarà protagonista all’interno di Palazzo Reale, con un tributo all’architetto, designer e professore napoletano Filippo Alison che nel 1973 concretizzò la celebre Collezione Cassina iMaestri. Il Teatro di Corte, allestito dall’architetto Ferdinando Fuga nel 1768, aprirà il sipario sulla ricerca che Alison dedicò a partire dagli anni ‘70 agli arredi di Charles Rennie Mackintosh, vere pietre miliari della storia del design. 


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ABET Laminati

ALPI invece, azienda leader nella produzione di superfici decorative in legno composto, sarà con “Abet è 1000 colori…” - installazione pensata come omaggio alla città partenopea dai design curator Giulio Iacchetti e Matteo Ragni - sulla terrazza della Sede Sussidiaria dell’Archivio di Stato nel quartiere di Pizzofalcone. La location, una terrazza affacciata sul Vesuvio, sarà eccezionalmente aperta al pubblico nel corso dei tre giorni di EDIT Napoli.


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Ipogeo Dei Cristallini © Archivio dell'Arte Luciano e Marco Pedicini

Torna a EDIT Napoli anche Allegra Hicks, celebre per le sue opere che fondono arte e artigianato e che quest’anno presenterà un progetto ispirato alle leggende partenopee. Al centro del lavoro ci sarà il mito della sirena Partenope e dell’uovo da lei deposto prima di morire, che si narra sia nascosto nelle fondamenta di Castel dell’Ovo. L’opera di Hicks sarà esposta all’Ipogeo dei Cristallini, un luogo suggestivo, nonché testimonianza di pittura ed architettura ellenistica, situato nel cuore del Rione Sanità-Vergini.


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Teatro di San Carlo © Luciano Romano

Si alzerà poi il sipario del Teatro San Carlo sulle scenografie del “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi realizzate dall’architetto Kengo Kuma per Alcantara. “Shiwa Shiwa” è il titolo scelto da Kuma, che significa piega-solco e indica un concetto giapponese riferito all’andamento curvilineo della natura, alla sua inafferrabilità. Una visione perfettamente identificata da Alcantara e dalla scelta di un materiale altamente innovativo e sensoriale. Nel progetto di Kengo Kuma l’onda di Alcantara, con le sue mutevoli volute in costante movimento, diventerà l’emblema dell’azione dell’opera lirica e una vera e propria opera d’arte totalizzante.


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Museo Gaetano Filangieri

Torna a EDIT Napoli la designer Claudia Campone, che con il suo studio creativo THiRTYONE Design + Management e con la collaborazione di Paolo Milani, Francesca Borghi e Benedetta Fazzolari, realizzerà un’installazione all’interno del Museo Civico Gaetano Filangieri, dal titolo Neuro-philia, un’indagine sui concetti di vero e verosimile applicata alle connessioni tra cervello, tessuti neurologici e tecnologie digitali, in dialogo con il mondo delle tessiture e delle fibre vegetali.

Sarà, infine, un ritorno in una nuova veste quello di Incalmi a EDIT Napoli, che presenta Galateo Ancestrale, un progetto di ricerca sviluppato insieme all’artista Caterina Roppo, un dialogo tessile ispirato al tema del respiro nell’ipogeo della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. Le opere, che trovano ispirazione nel libero gesto del respiro, sono l’ultima evoluzione di uno studio approfondito sul tessile che l’artista ha sviluppato passo per passo grazie alle competenze di Incalmi. Un’indagine tridimensionale che vede le trame del tessuto fissarsi, grazie all’utilizzo del metallo.





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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 26 luglio 2024

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