La Triennale di Milano
Viale Emilio Alemagna, 6
20121 Milano
Uno spazio di confronto e di dibattito, un’istituzione che offre nuovi punti di vista sui temi centrali della nostra società.
Sotto la guida del Presidente Stefano Boeri, la Triennale ha dato il via alla sua nuova missione che parte dal rinnovo della programmazione per arrivare ad un rilancio a livello internazionale.
La fondazione diventa uno spazio di confronto e di dibattito, un’istituzione che offre nuovi punti di vista sui temi centrali della nostra società.
Le nuove iniziative e i progetti parleranno una pluralità di linguaggi: design, moda, architettura, urbanistica, arti visive, new media, fotografia, performance, teatro, danza, musica.
“Ci troviamo in un momento in cui una comunicazione aperta e onesta non solo è necessaria, ma è rivoluzionaria", afferma Stefano Boeri. "Quando i governi e la politica sembrano non riuscire più a rispondere ad alcuni bisogni fondamentali della società, siamo spinti a guardare ad altri luoghi, come le istituzioni culturali e creative, per facilitare il confronto e il dialogo. La mia visione è quella di riportare la Triennale alle sue origini, a essere un luogo in cui vengono considerati punti di vista diversi e vengono discussi argomenti controversi ".
Elemento cardine di questo percorso è la XXII Esposizione Internazionale che ci mostra come l'istituzione voglia partire dal proprio passato per sviluppare un progetto capace di raccontare le sfide del futuro. Questa edizione infatti vuole dare continuità alla XXI Esposizione Internazionale, organizzata nel 2016 dopo vent’anni di stop, e si pone l’obiettivo di approfondire la relazione tra uomo e natura alla luce dei sempre più repentini cambiamenti climatici e sociali. Intitolata ”Broken Nature: Design Takes on Human Survival”, la mostra tematica è affidata alla curatela di Paola Antonelli e una serie di partecipazioni internazionali.
«Broken Nature sarà un’occasione per riflettere su come il design possa offrire nuove chiavi di lettura rispetto a temi cruciali del nostro tempo, interpretandone i cambiamenti e le sfide», racconta la vicepresidente della Triennale di Milano Clarice Pecori Giraldi.
L’apertura del Museo Permanente del Design Italiano, curato da Joseph Grima, negli spazi del Palazzo dell’Arte costituisce un altro pilastro del nuovo corso.
L’obiettivo è quello di promuovere e valorizzare la collezione permanente dell’istituzione, che riunisce 1.600 oggetti tra i pezzi più iconici e rappresentativi del design italiano, e, in prospettiva, fare della Triennale un importante centro internazionale per il design. Questo obiettivo verrà perseguito attraverso politiche d’acquisizione e l’avvio di nuove collaborazioni con archivi e aziende che verranno sviluppate nel corso del triennio 2019-2022.
Il comitato scientifico composto da Umberto Angelini, Lorenza Baroncelli, Myriam Ben Salah e Joseph Grima si occuperà della nuova programmazione. Tra le mostre in programma, la retrospettiva su Enzo Mari a cura di Hans Ulrich Obrist (2019), le mostre sull’architetto romano Carlo Aymonino e sul celebre studio d’architettura BIG Bjarke Ingels Group (2020), oltre a un ciclo di esposizioni che indagano le trasformazioni urbane. Altro nome di punta a cui verrà dedicata una personale è l’architetto e artista messicano Pedro Reyes, le cui opere sono state presentate nei più importanti musei del mondo. Il programma espositivo sarà accompagnato da eventi, conferenze e incontri e dialogherà con la proposta artistica del Triennale Teatro dell’Arte.
Parallelamente al programma culturale, la Triennale avvierà dei nuovi progetti che rafforzeranno il dialogo con i visitatori, con la città di Milano e con le più importanti istituzioni italiane e straniere. La costruzione della nuova sede dell’Urban Center all’interno del Palazzo dell’Arte, la riorganizzazione degli spazi del Palazzo dell’Arte, la Triennale Off, nuova area esterna di attività, la rete del Parco delle Culture e Radio Triennale confermano l’intenzione di sviluppare progetti in grado di portare l’istituzione al centro dello spazio cittadino e al contempo di metterla in connessione con un pubblico internazionale.