Il direttore artistico di miart racconta come si rinnova il sodalizio con Fuorisalone tra percorsi tematici e gallerie d’arte da scoprire
miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, è in programma a Milano dal 4 al 6 aprile 2025 negli spazi di Allianz MiCo con il tema among friends e con la direzione artistica di Nicola Ricciardi. Il legame tra miart e la città è rafforzato anche dalla Milano Art Week (1-6 aprile), con il suo calendario di opening, mostre e incontri che accenderanno i riflettori sulla vivacità del sistema dell’arte milanese. Si inserisce lungo questa scia di eventi che nascono nella cornice dell’Art Week - per poi estendersi anche nel periodo della Milano Design Week - il sodalizio tra miart e Fuorisalone che si riconferma dopo l’edizione 2024. Abbiamo fatto due chiacchiere con Nicola Ricciardi.
Per il secondo anno torna la collaborazione tra miart e fuorisalone. Quali sono i punti di contatto tra le due manifestazioni?
La continuità tra miart e Fuorisalone rappresenta un punto di incontro tra due mondi che condividono l’obiettivo di celebrare la creatività e l'innovazione, la ricerca e la sperimentazione. Entrambe le manifestazioni pongono un forte accento sull'internazionalità e sulla contaminazione tra diverse discipline artistiche, creando una sinergia che mira a rafforzare e valorizzare l'offerta culturale della città. Un’altra affinità è data dalla volontà di parlare a un segmento importante di addetti ai lavori - attraverso il coinvolgimento di eccellenze locali e internazionali - e allo stesso tempo al pubblico generalista, costruendo occasioni di incontro e partecipazione. Ne sono un esempio le serie di guide e percorsi tematici che miart e fuorisalone.it hanno iniziato a costruire insieme nel 2024 per raccontare gallerie e istituzioni milanesi anche a chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’arte, stimolandone curiosità e una domanda di cultura magari a volte ancora inespressa.
Photo courtesy of Miart 2024
Quale percorso consigli al nostro pubblico per vivere al meglio l’offerta culturale legata all'arte nei giorni del fuorisalone, tra gallerie e istituzioni?
Il mio consiglio è sempre quello di lasciarsi guidare dalla curiosità e dall’istinto, scoprendo luoghi e artisti inaspettati. Ma se devo immaginarmi un itinerario quest’anno, partirei dal Museo del Novecento, dove, in occasione della Milano Art Week, aprirà una mostra di Robert Rauschenberg, a cui l’edizione 2025 di miart è dedicata, nel centenario dalla nascita. Da lì, mi muoverei a piedi per raggiungere prima le Gallerie d’Italia, che ospitano a loro volta un bellissimo progetto su Rauschenberg, per poi attraversare il quartiere di Brera, girando di galleria in galleria: agli amanti del Moderno consiglio di fermarsi da ML Fine Art, mentre chi predilige il contemporaneo non rimarrà deluso da kaufmann repetto. Ancora pochi passi e si può entrare e attraversare Parco Sempione, magari fino a raggiungere Triennale Milano, dove prenderà forma un altro progetto pensato per dare una forma tangibile ad “Among Friends”, il tema di quest’anno di miart, ovvero la mostra dedicata al ricchissimo archivio di John Giorno.
"Among friends", come "Mondi connessi", è un tema che parla di collaborazione, networking e contaminazione tra competenze e saperi. Perché in questo momento storico si sente l'esigenza di porre l'attenzione su questi argomenti?
Sia "Among friends" che "Mondi connessi" sottolineano l'importanza di creare reti di conoscenze, competenze e persone che possano supportarsi reciprocamente e far crescere in numero e consapevolezza comunità resilienti e creative. Personalmente, ritengo che in un momento storico in cui le distanze fisiche sono state amplificate, sia essenziale promuovere un dialogo continuo e aperto che costruisca ponti e favorisca lo scambio culturale. A livello progettuale, questo nostro interesse si è tradotto in una serie di iniziative che danno forma concreta al tema dell'“amicizia” in campo artistico, intesa come un paritario, reciproco e genuinamente solidale supporto tra tutti gli stakeholder del sistema dell’arte: fiera, istituzioni, gallerie, artisti, curatori, collezionisti. Penso, ad esempio, alla serie dei “talks among friends” ma anche a progettualità corali come quella che aprirà sempre durante la Milano Art Week presso gli spazi di BiM in Bicocca, e che vede coinvolti diversi soggetti del campo dell’arte, della musica, del design e della letteratura (il progetto, dal titolo “Open Score”, verrà presentato a breve).
Photo courtesy of Miart 2024
Milano sta diventando sempre di più un punto di riferimento internazionale per il mondo dell'arte, oltre al design e alla moda. Che evoluzione vedi nei prossimi cinque anni e su quali elementi bisogna puntare per consolidare questo ruolo?
Come testimoniano anche i recenti articoli del Financial Times e del New York Times, Milano ha assunto un ruolo chiave nello scenario dell’arte contemporanea europea. Questa traiettoria ascensionale ha avuto origine probabilmente attorno al 2015, anche grazie agli investimenti nell’ambito di EXPO, all’apertura della Fondazione Prada, all’arrivo e al radicamento in città di gallerie internazionali e collezionisti stranieri. Oggi, dieci anni dopo, siamo alla vigilia di un altro importante evento per la città, le Olimpiadi del 2026: la scommessa è riuscire a far ricadere l'entusiasmo e l’energia anche nel campo della cultura. In questo credo potrebbe giocare un ruolo fondamentale Fiera Milano. C’è infatti una comunione di intenti tangibile tra la fiera e la città, ed è anche per questo che da sempre ci proponiamo non esclusivamente come una piattaforma commerciale, ma anche come soggetto promotore e produttore di cultura, capace di creare sinergia tra il sistema dell’arte, i cittadini e il territorio.
Photo courtesy of Miart 2024
Tag: Mondi Connessi Interviste miart Milano Design Week Fuorisalone 2025
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 19 febbraio 2025