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Michela Picchi e glo presentano HYPER PORTAL

— 19 marzo 2025
Brand
glo™

Un’opera interattiva che ridefinisce i confini tra arte e tecnologia, invitando il pubblico a diventare co-creatore dell’installazione

Qual è il concept alla base della tua installazione? Quali idee e ispirazioni hanno guidato il progetto e come si allineano ai valori di innovazione, condivisione e positività che glo rappresenta?

Michela Picchi: Appena ho visto la location ho visualizzato subito ciò che avrei voluto creare: uno spazio che potessi rendere immersivo sotto tutti i suoi punti di vista e dove potessi far convivere tutti i mondi artistici diversi che mi abitano, da quello gonfiabile, a quello grafico bidimensionale, passando anche per quello di una video animazione. La corte diventa quindi un luogo che si estende al di là dei limiti materiali per rivelare un piano immaginario che amplifica la nostra immaginazione. La trasformazione di un luogo in un non luogo, o un luogo immaginario dove arte ed innovazione, così come per glo, camminano di pari passo e dove il pubblico possa ampliare la propria percezione attraverso la sua esperienza con lo spazio.

Il tuo lavoro è caratterizzato da una forte multidisciplinarità, che ti ha permesso di esplorare diverse forme artistiche. In questo caso l’installazione, è pensata per un pubblico che si muove nello spazio e che può ammirarla da angolazioni sempre nuove, sorprendendosi di volta in volta. Come cambia il tuo approccio artistico quando il tuo lavoro passa dalla bidimensionalità alla tridimensionalità?

Michela Picchi:
Ho sempre visualizzato la mia bidimensionalità in movimento, come parte di uno scenario più complesso. Come se fosse una fotografia singola di una scena, un singolo momento da ricordare. Circa un anno e mezzo fa ho sentito l’esigenza di vedere vivere lo scenario per quello che era la mia visione in movimento, e quindi senza più limitarsi ad un fermo immagine e sviluppando la mia prima video installazione.
Con questa installazione siamo riusciti a far vivere in uno spazio due mondi e due realtà che per me sono connesse, quella bidimensionale e tridimensionale, che vengono molto spesso divise nel mondo dell’arte. In me convivono entrambi i mondi e non vi era spazio migliore per farle vivere in armonia insieme.

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Photo Courtesy glo Italia

Il rapporto tra arte e tecnologia è un tema centrale nella tua opera. In che modo la brand essence e i valori di glo ti hanno ispirato all'interno dell'installazione e in che modo la tecnologia amplifica il messaggio che desideri comunicare?

Michela Picchi:
glo è sicuramente un brand all'avanguardia per la sua ricerca tecnologica, in costante miglioramento per consentire una migliore esperienza con i suoi prodotti destinati ad un pubblico adulto.. Di pari passo, ad oggi il mio lavoro è orientato verso un’importante ricerca sensoriale e percettiva, e la tecnologia interattiva mi permetterà questa volta di rendere il pubblico dell’opera parte integrante dell’atto creativo.

L'arte immersiva e interattiva può creare una connessione profonda con il pubblico: quali emozioni o riflessioni speri di suscitare affinché lo spettatore non sia solo osservatore, ma diventi protagonista di un'esperienza unica?

Michela Picchi:
Il mio obiettivo è sempre stato quello di ricreare un’esperienza sensoriale che non fosse solo interattiva ma che avvolgesse il pubblico a 360°. Ogni volta che creo una video installazione ho sempre una colonna sonora ben precisa in mente, e per glo sto lavorando per la prima volta con un musicista e produttore nello sviluppare una soundtrack che avvolga il pubblico all’interno dell'installazione.
Niente di più incredibile che entrare ed assistere ad un ambiente immersivo, un nuovo mondo, ed essere avvolti toccando tutti i sensi per completare a pieno l’esperienza.
Penso che ognuno vivrà l’opera con le proprie emozioni e bagaglio emotivo che porterà all’interno dell’installazione. Vorrei si sentissero sospesi in uno spazio senza tempo.


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Photo Courtesy of glo Italia

Guardando al futuro, quali direzioni artistiche pensi di esplorare? Ci sono nuovi mezzi, tecnologie o concetti che desideri integrare nelle tue opere per continuare a sfidare le convenzioni e offrire esperienze innovative al pubblico?

Michela Picchi:
Sto lavorando molto sul concetto di Tempo e di Visione, che sono alla base di tutte le mie ultime opere, e vorrei scendere ancora più nel cuore di queste tematiche. L’anno scorso ero davanti a questi faraglioni bianchi nell’isola di Ponza, un’area dove non si può più scendere ma con molte barche davanti ad ammirarli. Ho pensato che potrebbe essere incredibile video mappare un’area così grande di quelle montagne bianche a picco sul mare e far convivere un nuovo mondo visivo in movimento all’interno della natura, con il mare in costante movimento sotto di loro.
Portare un nuovo mondo in un elemento naturale mi affascina tantissimo.

Come la tua arte interpreta la connessione tra l'individuo e la collettività e in che modo le tue scelte stilistiche e visive riflettono questa fusione di esperienze personali e condivise nell'opera?

Michela Picchi:
La mia arte esplora molto spesso la connessione tra il concetto di tempo e l’individuo e/o la collettività in relazione a quest’ultimo, mettendo in evidenza come le esperienze personali si intreccino con quelle condivise, creando un dialogo tra il microcosmo dell'individuo e il macrocosmo della società. Ogni opera che realizzo è il risultato di un'esperienza intima, ma anche di un'osservazione dello spazio in cui vive e della collettività che lo abiterà per un determinato periodo di tempo. Credo che l'individuo non esista isolato, ma sempre in relazione agli altri, e la mia arte, soprattutto in questa installazione interattiva, riflette questa interdipendenza.





Tag: Preview FS 2025 Fuorisalone 2025 Milano Design Week Milano Design



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 19 marzo 2025

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