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La novità di Asia Design Milano al Fuorisalone: THE IMPOSSIBLE STORY OF ISRAELI DESIGN

— 19 marzo 2019

La collettiva THE IMPOSSIBLE STORY OF ISRAELI DESIGN mostrerà il fermento della multiforme scena creativa israeliana, dove il design diviene connettore progettuale all'interno di una realtà estremamente composita, gettando le basi per una nuova identità di popolo e nazione, oltrepassando barriere culturali e politiche.

Dopo il successo dell’anno scorso, con la prima edizione che ha portato a Milano la scena creativa di oltre 10 paesi tra Medio ed Estremo Oriente, torna Asia Design Milano, il progetto espositivo e di comunicazione affermatosi come la piattaforma di riferimento della Milano Design Week per la scena creativa asiatica.

Nato dalla partnership tra Sarpi Bridge Oriental Design Week e Milano Space Makers, quest’anno Asia Design Milano proporrà un progetto inedito con focus su Israele, una nazione dove Oriente ed Occidente si incontrano, terra di migranti, di contaminazioni culturali, sottoculture e religioni.

THE IMPOSSIBLE STORY OF ISRAELI DESIGN è il nome della collettiva con oltre 15 espositori coinvolti che mostrerà il fermento della multiforme scena creativa israeliana, dove il design diviene connettore progettuale all'interno di una realtà estremamente composita, gettando le basi per una nuova identità di popolo e nazione, oltrepassando barriere culturali e politiche.
Una storia impossibile diventa così possibile, grazie anche alla collaborazione di Dan Moukatel, curatore e creative director israeliano del progetto.

La mostra  presenta l'altro volto di Israele, oltre a quello conosciuto di superpotenza tecnologica, cioè quello che rimane fortemente legato alle sue radici, che attinge know how e ispirazioni  da un sostrato culturale ricco e variegato, in un connubio di arte e design, grazie ad artisti e performer e designer come Ann Deych con Debora Fisher, Aviv Agami, Chana Hauser, Ganit Goldestein, Liav Koko, Lurin Basha, Liad Shadmi con Nir Halali, Maria Zverin, Nadav Goren & Eliraz Eitam, Oka, Shani Sadicario, Studio Gliphs, Vladuimir Kevreshan, Yaara Rabinovitch e molti altri.

Ad accogliere i visitatori anche il grande fashion designer Jean Paul Gaultier con la sua collezione iconica del 1993, “CHIC RABBIS”, che testimonia l'interessante connessione esistente tra lo stilista ed Israele.
Una collezione unica, affascinante, innovativa e altamente creativa che causò scandalo per i suoi riferimenti ai codici di abbigliamento ebraici ortodossi, ma ancora oggi una pietra miliare nella tradizione ebraica legata alla moda, tanto da essere studiata nelle accademie di moda e design in Israele.

Oltre all’esposizione di design, fashion ed arte, il pubblico sarà coinvolto in progetti di ricerca come la performance proposta da Chana Hauser per indagare il tema delle origini e della storia, dove i visitatori potranno personalizzare una moneta che successivamente verrà sotterrata come “un fossile”, creando così evidenza della loro esistenza, che andrà a sedimentarsi nella storia.

Interessante anche la performance proposta da Ann Deych e Debora Fisher che con il loro Mazze Land/Futuristic Food Culture simuleranno un possibile scenario futuro utilizzando uno spazio di lavoro attivo per la cucina, spazio intimo, quasi sacro, per mangiare e connettersi.

Per conoscere tutti gli altri eventi visita il sito di Asia Design Milano.



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 19 marzo 2019

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