Piero Lissoni, architetto e designer, vanta due studi a Milano e New York e numerosi riconoscimenti professionali tra cui i Good Design Award, Red Dot Award e ADI Compasso d’Oro 2014.
Dal 2019 fa coppia con il suo allievo e principale partner, Miguel Casal Ribeiro formando così la società Lissoni Casal Ribeiro spa.
In vista del Fuorisalone 2021 li abbiamo intervistati sui temi della sostenibilità, della progettazione e del contesto post-pandemia.
Sostenibilità e design circolare sono temi strettamente legati al vivere contemporaneo e del futuro. In che modo li sviluppa e applica al mondo della sua progettazione?
PL Credo che il modo migliore per essere sostenibili sia quello di realizzare oggetti che durino il più a lungo possibile nel tempo. E poi, quando la loro vita sarà finita, magari saranno smontate, e diventeranno qualcos’altro.
"Mi piacerebbe poter fare un passo indietro e tornare a realizzare un’architettura residenziale sostenibile"
Dal punto di vista creativo che contesto crede offrirà il post-pandemia?
PL Per quanto mi riguarda il mio pensiero sulla progettazione non è cambiato, continuerò a fare le cose con la stessa serietà e lo stesso grado di responsabilità che avevo prima. In generale non credo che le cose cambieranno rispetto a prima, probabilmente faremo più attenzione e magari prenderemo più sul serio temi e argomenti come quelli ambientali, ma continueremo a sederci su sedie e divani così come le nostre città non potranno cambiare radicalmente.
Nel design come nell’architettura, il mio lavoro non cambierà in nulla se non nel migliorare i piccoli dettagli. Se c’è qualcosa da ripensare dopo quanto è avvenuto, credo sarà imparare a scegliere delle parti all’interno dei progetti alle quali dare ancora più importanza, senza ragionare solo in termini puramente finanziari. Auspico quindi un ritorno ad un modello qualitativo più alto.
In ambito architettonico e sociale il tema dell’abitare è da sempre al centro del dibattito. In un momento storico così particolare come quello che stiamo vivendo, ricco di cambiamenti che avvengono rapidamente, secondo lei quali sono le novità più significative a cui assisteremo?
MCR Forse ci vorrà più tempo del previsto per avere un quadro completo sulle conseguenze che la pandemia avrà a livello sociale ed economico. Speriamo che ci porti ad avere un maggiore equilibrio tra civiltà e natura, più spazi verdi all’interno delle nostre città e a far in modo che la campagna diventi un luogo attrattivo, dove abitare, per le nuove generazioni.
Noi architetti non abbiamo il potere di introdurre cambiamenti di questo tipo, ma mi piacerebbe poter fare un passo indietro e tornare a realizzare un’architettura residenziale sostenibile, guidata più da ideali che da fattori economici.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 23 marzo 2021