• Il mese di aprile come momento imprescindibile per la promozione dei nuovi prodotti.
• Delocalizzare, ridurre, diversificare: tre modi per modificare la strategia di comunicazione in mancanza di un grande evento.
• La cultura del progetto al centro dell’offerta aziendale
• L’integrazione tra momento digitale e fisico, per creare una dimensione inedita che possa generare interesse.
A marzo dello scorso anno, mentre il comparto arredo e design si preparava all’evento più importante che ogni anno coinvolge a tutto tondo la città di Milano, l'Oms dichiarava la pandemia globale. In questi dodici mesi di cose ne sono cambiate tante, e il settore è riuscito a tenere botta con una contrazione in negativo del 10,8% rispetto al 2019. “Credo che la ritualità di aprile sia importantissima e che le aziende stiano lavorando in vista di questo momento cruciale”, dichiara Giuliano Mosconi, presidente e amministratore delegato di Tecno e Zanotta. “C’è oggettivamente un po’ di cautela, le nuove chiusure rendono tutto problematico.”
Milano e i nuovi mercati internazionali
Milano al centro, ma lo sguardo è diretto oltreoceano. “Nel design c’è da sempre una forte preminenza e centralità da parte di Milano, della fiera e di tutto ciò che gravita attorno alla città, in un mix unico”, continua Mosconi. “Ho la sensazione che stiano nascendo delle polarizzazioni a livello internazionale che fino a poco tempo fa non erano così certe e assolute. Oggi si sperimentano nuove centralità ed equilibri che l’aspetto pandemico ha accelerato: c’è una sorta di nuovo sviluppo che va dalla California fino alla Cina. Il mondo sta girando in modo importante a Oriente ma anche Occidente”.
E il ruolo del Salone del Mobile
“Non credo che a settembre il Salone sarà così denso e pieno come era una volta”, spiega Mosconi, che nella crisi pandemica individua un acceleratore di processi già in atto. “Forse ci sarà meno attenzionae al contenitore che ha dominato gli ultimi vent’anni. E più attenzione al progetto”.
L’importanza di una comunicazione locale puntuale
“Credo che ci sarà una riscoperta della prossimità: lato nostro, soprattutto in America, ci stiamo interrogando sull’esigenza di convogliare oltreoceano l’attenzione”. Un esempio? Il progetto realizzato da Francesco Secchiaroli, business director di Zanotta US, che in mancanza delle fiere di settore, a bordo di un van targato Zanotta, ha portato nuove collezioni e arredi iconici in giro per gli States per presentarle ai propri dealer. Il risultato è un progetto fotografico, ben documentato sui social network dell’azienda, dove scenari mozzafiato fanno da sfondo ai pezzi di design.
A proposito del binomio digital-presenza fisica
Se è vero che con il digitale il settore sta imparando a raccontarsi, “il tema credo che oggi sia rimettere al centro le persone con le proprie passioni e le proprie individualità. L’obiettivo in futuro sarà quello di instaurare un dialogo: il rapporto che intercorre tra prodotto e consumatore diventerà sempre più intimo. Il mix digitale e presenza fisica, ormai sperimentato, non si perderà mai ma andrà a consolidarsi nel tempo diventando un modello imprescindibile”.
Tag: Zanotta Tecno Interviste
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 12 aprile 2021