Ha inaugurato al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato il secondo step della mostra di Andrea Trimarchi e Simone Farresin che indaga l’industria del legno e il suo impatto sull’ambiente.
Ha inaugurato il 15 maggio, presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, la seconda tappa della mostra Cambio, visitabile fino al 24 ottobre 2021. La mostra è un’indagine in progress condotta dal duo Formafantasma, Andrea Trimarchi e Simone Farresin, sulla governance dell’industria del legno. Non a caso, il nome Cambio prende ispirazione dal latino medievale cambium, ovvero “cambiamento, scambio”, e fa riferimento allo strato cambiale, una membrana che corre attorno al tronco di un albero, producendo legno nuovo e consentendone la crescita e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
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Formafantasma - Cambio, Vallombrosa © Margherita Villani
L'evoluzione dell’industria del legno nel tempo e la sua espansione a livello globale ne hanno reso difficile la regolamentazione. Originata dall'esplorazione della biodiversità che ha avuto luogo in tutti i territori coloniali durante il diciannovesimo secolo, quella del legno è diventata una delle più grandi industrie del mondo, sia in termini di entrate che genera che di impatto che ha sulla biosfera del pianeta.
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Curata da Rebecca Lewin, Hans Ulrich Obrist e Cristiana Perrella, Cambio si propone quindi con un approccio multidisciplinare e in divenire, col fine ultimo di sollecitare nel pubblico consapevolezza sul tema, presentando dati e ricerche, interviste e installazioni, casi studio che nel concreto forniscono approfondimenti sul modo in cui il legno viene globalmente acquistato e utilizzato.
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La mostra è stata commissionata dalle Serpentine Sackler Gallery di Londra dove ha fatto il suo esordio tra marzo e novembre 2020. Con l’edizione di Prato, le originarie riflessioni si integrano con inediti accostamenti e ulteriori suggestioni, in relazione con il territorio toscano. Tra le novità più significative vi è il confronto con la pluriennale ricerca dell’artista Giuseppe Penone sugli alberi e le analogie tra forme culturali e naturali in un continuo stato di partecipazione e simbiosi.
© George Darrell
© George Darrell
Cambio è stata realizzata in stretta collaborazione con esperti nei settori della botanica, della selvicoltura, della climatologia, dell’ingegneria, delle politiche ambientali, dell’arte e della filosofia, spaziando in un arco di competenze che vanno dall’analisi microscopica del legno e della sua capacità di immagazzinare anidride carbonica a una comprensione metafisica degli alberi come organismi viventi. Il sito della mostra raccoglie i risultati della ricerca e da vita ad un archivio di documenti, video, libri e articoli di interesse sul tema.
La mostra sottolinea il ruolo cruciale che il design può svolgere nella difesa e nel rispetto del pianeta, nonchè la propria responsabilità, come disciplina, nell’immaginare e proporre scenari di maggiore consapevolezza ambientale.
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 25 maggio 2021