Viaggio alla scoperta dell’architettura postmoderna

Adam Nathaniel Furman, architetto e designer inglese classe 1982, ha presentato una serie di illustrazioni che celebrano il mondo dell'architettura postmoderna. Pop e coloratissima, si intitola Postmodern Icons e annovera, tra gli altri, edifici come la Isle of Dogs Pumping Station di Londra e il James R Thompson Center di Chicago.



Adam Nathaniel Furman ha avviato il progetto nel 2020, in concomitanza con l’inizio della pandemia, riprendendo in mano un vecchio hobby: disegnare architetture e creare modelli 3D. Perché proprio il Postmoderno? Per via della mancanza di rappresentazione, a differenza degli altri movimenti: "Ci sono un sacco di illustrazioni di edifici modernisti e vittoriani e i grandi monumenti delle nostre città di altri periodi", ha detto Furman a Dezeen. "Non c'è molto dell'architettura postmoderna, che è qualcosa che personalmente apprezzo molto".



Il Postmodernismo nasce a partire dagli anni Settanta, dalle ceneri del Movimento Moderno. Come ha spiegato lo storico dell’architettura Marco Biraghi su Domus: “Il Postmodernismo si propone come pluralista e difensore della diversità, della frammentarietà, dell’ambiguità, della pluristratificazione; sostenitore della dispersione, della disseminazione così come dell’accumulo, della contraddizione come proliferazione di mere opposizioni, prive di alcuna relazione tra di loro; (…) e ancora, il Postmodernismo è inclusivo, distaccato, sorprendente, lontano da qualsiasi fascinazione ideologica che non sia mossa da uno strategico pragmatismo”.



Postmodern Icons è anche una pagina Instagram che raccoglie il meglio della serie: stampe, tazze e shopping bag, acquistabili direttamente online, puntano a diffondere la cultura architettonica del Postmodernismo e valorizzarne il patrimonio.