Quattro installazioni che coinvolgono quattro architetture meneghine: BUILDING, Grand Hotel et de Milan, Centro Congressi Fondazione Cariplo e Cortile della Magnolia, Palazzo di Brera.
Facciate, balconi, tetti. L’artista giapponese Tadashi Kawamata, conosciuto in tutto il mondo per i suoi progetti multidisciplinari, presenta una serie di installazioni inedite che coinvolgono gli spazi, sia interni che esterni, di quattro architetture meneghine: BUILDING, Grand Hotel et de Milan, Centro Congressi Fondazione Cariplo e Cortile della Magnolia, Palazzo di Brera.
Tadashi Kawamata, Cortile della Magnolia - Foto di Daniele Perani
Nests in Milan, questo il titolo della mostra promossa da BUILDING, rivela una serie costruzioni ottenute con l’intreccio di assi di legno che vanno a formare un’inestricabile griglia, apparentemente leggera ma dalla solida struttura. Oltrepassando i confini dei luoghi chiusi e delimitati, gli interventi di Kawamata nascono da una riflessione sulla relazione che le sue opere generano con il contesto sociale e le relazioni umane.
Tadashi Kawamata, Fondazione Cariplo - Foto di Daniele Peranio
Il filo conduttore dei quattro interventi è la scelta di un unico tema, quello del nido, soggetto ricorrente delle diverse installazioni. Un tema dal forte carattere simbolico che Kawamata ha cominciato a indagare a partire dal 1998 quando le sue costruzioni lignee, che spesso in passato avevano forme astratte, si sono visualmente avvicinate a raffigurare dapprima una baracca e a seguire un nido. Installato nei punti più disparati: sul palo della luce a Bonn (2007), sulla facciata del Centre Georges Pompidou a Parigi (2010) e sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze (2013), questa figura, la cui funzione primaria è di fornire un rifugio per i volatili appena nati, rimanda alla necessità universale di costruire, sia nel mondo animale che in quello umano, un luogo in cui trovare riparo.
Tadashi Kawamata, Grand Hotel et de Milan - Foto di Daniele Perani
Le forme dei nidi di Kawamata ci riportano ai valori e alle necessità primarie; ci spingono a riconfigurare mentalmente lo scenario architettonico che ci circonda e a ripensare il nostro rapporto con lo spazio che quotidianamente viviamo.
In occasione della mostra, scena dal 31 marzo 2022 al 23 luglio, avranno luogo una serie di workshop organizzati in collaborazione didattica con l’Accademia di Belle Arti di Brera.
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 25 marzo 2022