Una buona parte degli edifici delle città meneghina aiutano ridurre le emissioni di carbonio. Valcucine ci porta alla scoperta di alcuni tra i più importanti.
Insieme a Madrid, Stoccolma, Francoforte e Instanbul, Milano inclusa nella top five delle città che vantano il maggior numero di edifici sostenibili in Europa. Le architetture sostenibili sono una soluzione fondamentale per invertire l’impatto del settore in termini di emissioni di carbonio.
Dagli hotel e uffici alle scuole e agli appartamenti, il lavoro svolto nella città di Milano con la certificazione LEED costituisce un esempio per altre città in Europa e mostra che edifici migliori possono creare una migliore qualità della vita.
In occasione del prossimo Fuorisalone, in programma dal 6 al 12 giugno, Valcucine presenta “LEED Buildings in Milan”, conducendo i visitatori alla scoperta di alcuni tra i più interessanti edifici certificati LEED, riconoscimento internazionale, applicato in più di 160 Paesi nel mondo, che fornisce un quadro per architetture ecologiche sane, efficienti, a basso consumo di carbonio e a basso costo.
Questo itinerario vi porterà alla scoperta di edifici progettati da importanti studi di architettura internazionali o milanesi: Barreca & La Varra, GBPA Architects, Mario Cucinella Architects, One Works, Park Associati, Progetto CMR, Scandurra Studio Architettura, Tectoo, Skidmore Owings Merril e Asti Architetti.
Orefici 33, Barreca & La Varra
A metà strada tra il Duomo e il castello Sforzesco, il complesso di edifici appartenente al tardo ottocentesco di via Orefici ospita, tra le altre, la Borsa, le principali sedi bancarie e la posta centrale. A queste si sono aggiunte negli ultimi anni un insieme di funzioni commerciali che hanno trasformato piazza Cordusio: non è più soltanto il centro degli affari, ma uno snodo commerciale e animato tra la piazza della cattedrale e i bar e i negozi di via Dante. Il complesso è stato recentemente riqualificato dallo studio Barreca & La Varra attraverso interventi circoscritti, mirati a migliorare la vivibilità e la funzionalità dei due edifici, senza stravolgerne l’identità. Dove: angolo via Cantù e via Orefici
Amazon, GBPA Architects
L’ex sede della Tecnimont, riconoscibile per la sua corazza in alluminio anodizzato e cristallo, è uno degli edifici iconici della Milano degli anni Settanta. Situata nel business center di Porta Nuova, ha subito un intervento di riqualificazione integrale, trasformandosi nel quartier generale italiano di Amazon su progetto di GBPA Architects. In continuità con il progetto originario, lo studio ha ripensato l’involucro esterno con una facciata vetrata contraddistinta da pale frangisole in vetro che aumentano la permeabilità e la luminosità dei locali.
Dove: viale Monte Grappa
Torre Unipol, Mario Cucinella
È una delle nuove architetture che caratterizzerà lo skyline milanese. La forma ellittica della torre, firmata dallo studio Mario Cucinella Architects e attualmente in costruzione, permette all’edificio si inserirsi in un contesto già fortemente costruito. L’architettura si sviluppa su 23 piani fuori terra - e 3 interrati - raggiungendo un’altezza di quasi 120 metri, con una superficie totale di 31mila metri quadrati. Un grande atrio di 75 metri di altezza sul lato sud della torre funge da accesso principale e dà spazio di moderazione climatica, in grado di sfruttare l’esposizione come un’opportunità energetica. Dove: via Melchiorre Gioia, piazza Gae Aulenti
VP22, i Boschi Nascosti, Tectoo
Promosso AM Holdings S.p.A., è un intervento di demolizione e ricostruzione di tre edifici anni Sessanta nell’area tra la Stazione Centrale e piazza della Repubblica, a cura dello studio Tectoo. La nuova architettura insiste su una superficie di 18mila metri quadrati con oltre 60 posti auto e un giardino interno di 800 metri quadrati che ospita numerosi alberi ad alto fusto. Peculiarità dell’edificio VP22 è la facciata costituita da elementi in UHPC (Ultra High Performance Concrete) trattate con un prodotto in grado di eliminare i principali inquinanti presenti nell’aria. Dove: via Vittor Pisani
Corso Italia 23, SOM
Progettato da Gio Ponti nel 1958 come sede milanese di Allianz, Corso Italia 23 è stato trasformato dallo studio Skidmore, Owings & Merrill (SOM) nella nuova sede italiana di Deloitte. Un intervento, certificato LEED Platinum e Well Gold, che si estende su una superficie di 49mila metri quadrati in grado di accogliere cica 5mila persone. Sarà uno dei primi edifici in Italia a emissioni zero, con più di 1100 metri quadrati di nuove aree verdi. I lavori saranno completati entro dicembre 2023. Dove: Corso Italia
The Sign, Progetto CMR
The Sign è l’innovativo business district di Covivio: un complesso costituito da tre edifici a prevalente destinazione direzionale che contribuisce a disegnare il nuovo skyline della città. Si tratta di un intervento di riqualificazione di un ex sito industriale anni Cinquanta, nell’area urbana a sud-ovest della città. Oggetto del recupero è l’ex Fonderia Vedani e la successiva riconversione in un nuovo complesso costituito da tre edifici direzionali da 9, 11 e 3 piani fuori terra ciascuno, da una piazza asservita a uso pubblico e da spazi verdi, per una superficie complessiva di oltre 27mila metri quadrati. The Sign ospiterà il nuovo headquarter di L’Oréal Italia, i lavori si concluderanno entro il 2024. Dove: via Schievano
Brisa 5, Park Associati
Il progetto di riqualificazione di Brisa 5, completato nel 2020, coinvolge entrambi i blocchi di un edificio di Piero Portaluppi e interpreta la preesistenza, accogliendone la complessità e rispettandone i canoni. L’aggiunta di un elemento contemporaneo si pone in dialogo con la discontinuità stilistica dei due edifici esistenti. Il complesso è composto da due edifici rispettivamente di 3 e 5 piani, diversi come stile, essendo stati progettati a distanza di quasi vent’anni l’uno dall’altro, occupati ora da due tenant. Il piano aggiunto sull’edificio basso si distacca per stile da entrambi gli edifici, sottolineandone la diversa epoca storica. Dove: via Brisa
White Moon, Scandurra
La rigenerazione di White Moon, acquisito da Kryalos, nell’area industriale nord est di Milano, ha previsto la realizzazione di un edificio dinamico e trasparente, di una classicità contemporanea che unisce la funzionalità ad un alto valore formale. Un intervento a cura dello studio di architettura guidato da Alessandro Scandurra, che ha coinvolto l’edificio nelle forme, nella materia e nei sistemi energetici: un nuovo volume in copertura, la restante superficie in copertura con una terrazza che si apre sul panorama verso la città. Dove: via Fulvio Testi
Urban Office Campus, One Works
A due passi dal Castello Sforzesco, un intervento di rigenerazione di un gruppo di tre edifici che ospitano un campus universitario, funzionale ed energeticamente efficiente (certificato LEED Gold). Il progetto insiste su una superficie di 7500 metri quadrati: lo studio One Works ha adottato una serie di soluzioni di design intelligenti su ciascuno degli edifici in base alla loro posizione e alla geometria. Tra queste spicca l'introduzione di sistemi di tende filtranti equipaggiate con sensori, sistemi di ventilazione naturale e un’innovativa "facciata passiva" progettata per aumentare l'efficienza termica degli edifici in tutte le stagioni dell'anno. Dove: via San Giovanni sul Muro
Cortile della Seta, Asti Architetti
Asti Architetti riqualifica a retail e uffici un significativo “pezzo” della città di Milano con un intervento che definisce gran parte dell’isolato, denso di storia, compreso tra via Moscova e via Solferino: da sede della Società Cooperativa delle Sete era stato convertito in una Banca. Il progetto di Asti Architetti oggi ridisegna il fronte strada, la grande corte coperta e la nuova copertura vetrata. L'edificio risponde ai requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building), utilizza oltre il 50% di energia prodotta da fonti rinnovabili ed è certificato LEED Gold. Dove: Via Moscova
Tag: Architettura Valcucine
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 15 aprile 2022