E-Lab è il nuovo laboratorio di innovazione strategica dell’azienda specializzata nella produzione di componentistica elettronica ed elettromeccanica. Con il supporto di Strategy Innovation, spin off di Ca’ Foscari.
Dal 4 al 5 aprile, 14 giovani progettisti dell’Università Iuav di Venezia si sono dati appuntamento negli spazi di Combo per confrontarsi sui temi dell’abitare. L’hackathon, intitolato “Spazi e tempi dell'Abitare” e curato da Strategy Innovation e dall’Università Iuav di Venezia, ha rappresentato una vera e propria esperienza intensiva e collaborativa full immersion. Il progetto è stato supportato da Everel, azienda specializzata nella produzione di componentistica elettronica ed elettromeccanica, che condivide i valori del progetto e ha partecipato attivamente integrando nel gruppo un proprio designer.
Ricerca e sviluppo sono due parole chiave per Everel ed E-Lab, laboratorio di innovazione strategica, ne è la dimostrazione. Come nasce questo progetto?
L’innovativo progetto di Everel Group ha visto la luce ad ottobre 2021, nella cornice di Valeggio sul Mincio, dopo oltre un anno di lavoro e approfondimento. Così, all’interno dell’ex sede del custode dell’azienda, in una struttura completamente rinnovata attraverso le più contemporanee tecniche di sostenibilità ambientale, in uno stabile reso completamente autonomo dal punto di vista energetico grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici e all’arrivo di tre colonnine elettriche di ricarica, nasce E-Lab, il laboratorio di idee e innovazione che punta a essere motore pulsante del futuro del gruppo Everel.
La pandemia e il conseguente blocco forzato dell’attività che per qualche settimana ha coinvolto Everel ci ha fatto riflettere sul futuro imponendoci, pur tra le mille preoccupazioni che il 2020 ha portato, di porci una riflessione su come reagire con forza. E dopo aver individuato i partner giusti, che ci hanno accompagnato in un percorso realmente di disruptive innovation, abbiamo dato vita a E-Lab, il nostro nuovo laboratorio di idee. Everel, con i suoi prodotti è nelle case di tutto il mondo; E-Lab, che ha sede in una casetta separata ma comunque nel cuore pulsante dell’azienda, ospita anche giovani talenti, startup, laboratori universitari, che possono qui creare ed inventare il futuro, valorizzando la tradizione di Everel, ma rompendo l’abitudine e i meccanismi ripetuti di produzione, che per noi rappresentano un sepolcro senza fondo.
Il team, che per ora comprende alcuni giovani talentuosi specializzati nei settori del design strategico di prodotto e dell’augmented reality, ma che è destinato a crescere velocemente sia in numero di risorse che di competenze, promette di stupire ideando prodotti e materiali innovativi la cui realizzazione è seguita, a latere dell’attività tradizionale, dallo staff di Everel.
Un’azienda che non sa innovarsi è un’azienda morta. Abbiamo scelto, anche a fronte di un mercato in continuo cambiamento che sta mettendo in luce i limiti della mancata interpretazione del futuro e della stasi dei modelli produttivi (pensiamo ad esempio all’aumento dei costi delle materie prime con tutto ciò che questo aumento sta comportando) di creare un polo dedicato allo studio dei trend di mercato.
Coinvolgiamo stakeholders come le Università e nuove startup, e pensiamo alla progettazione di nuovi prodotti, nuove materie prime sostenibili, IOT applicata nel settore della meccanica, nuovi modelli di business che sappiano dare risposte a domande che ancora non ci siamo posti. Un progetto ambizioso che siamo certi saprà portare nelle case di tutto il mondo i nuovi prodotti Everel che saranno più innovativi di quelli sul mercato.
Everel Group non è nuova a percorsi virtuosi e sperimentali, che nell’ultimo anno hanno consentito all’azienda di misurarsi su temi importanti e impattanti quali la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa.
Quali sono le attività che avete in programma all’interno di E-Lab?
L’attività di E-Lab prevede report trimestrali da condividere con Everel e l’attivazione di workshop mirati che consentono un costante interscambio di informazioni tra tessuto economico e produttivo, azienda e gruppo di studio.
Inoltre E-Lab lavora su 3 progetti.
Progetto 1: Nuovi materiali
I cambiamenti climatici, la scarsità di materie prime e l’economia circolare in forte ascesa sono aspetti chiave che stanno spingendo il mondo produttivo verso nuove opportunità nel mondo dei materiali. Oggi acquistare materiali riciclati per la propria produzione non basta più; è necessario attuare delle politiche aziendali volte alla sostenibilità in senso più ampio e integrate nell’intera filiera. Le norme regolamentano i nostri prodotti ma chi alla fine li compra è esso stesso che stabilisce quali caratteristiche debbano avere.
Motivo per cui se il consumatore finale sensibile al tema della plastica inizia a chiedere ai produttori di elettrodomestici maggiore attenzione a questo tema, noi che siamo loro fornitori diretti non possiamo fare altro che seguire le richieste del mercato. Rendere un prodotto più sostenibile significa per noi fare la nostra parte nella filiera produttiva assicurando al mercato soluzioni appetibili ai clienti dei nostri partner. Anche se la richiesta non è ancora arrivata direttamente, noi ci stiamo muovendo in questo senso e stiamo approcciando questo mondo nell’ottica dell’impatto sociale, ambientale ed economico che possiamo apportare al settore degli elettrodomestici come Everel Group.
Concretamente abbiamo avviato da sei mesi un progetto che tende a ricercare alternative plastiche a quelle con cui vengono realizzati i prodotti attuali. Le strade da percorrere possono essere molteplici motivo per il quale ne stiamo esplorando più d’una con molteplici partner. Collaborare con università, centri di ricerca e startup è per noi motivo di sfida e confronto su un tema verso il quale siamo molto sensibili. Per questo motivo siamo sinceramente interessati ad attuare internamente un cambiamento sostenibile su più fronti. La logica è quella di attuare nell’immediato un piccolo ma repentino cambiamento mentre azioni più d’impatto nel lungo corso vengono portate avanti. Potremmo riassumere la nostra filosofia come “Pensare al domani, agendo concretamente oggi”.
Progetto 2: Nuove funzionalità di prodotto
Everel Group è produttore e fornitore di componenti elettroniche ed elettromeccaniche per i principali produttori di elettrodomestici e case automobilistiche. I nostri prodotti sono riconosciuti per la loro elevata qualità, cerchiamo infatti di soddisfare al meglio i nostri clienti al fine di vincere la sfida competitiva sui mercati mondiali.
L'azienda è in grado di fornire, attraverso i suoi diversi marchi, una vasta gamma di parti elettriche per il settore degli elettrodomestici, tra cui interruttori, selettori, luci di segnalazione, motori, resistenze e soluzioni personalizzate per la ventilazione del forno. Pur mantenendo il focus sugli articoli elettromeccanici, il gruppo investe anche in prodotti con contenuto elettronico, come encoder e PCB.
Everel è sempre pronta ad innovare. Con il progetto sulle nuove funzionalità di prodotto, intendiamo ricercare ed introdurre nuove tecnologie – correnti ed emergenti – sui nostri prodotti, per creare ulteriori alternative di interazione con gli utenti finali, in modo tale da poter rispondere al meglio alle esigenze dei nostri clienti. Attraverso un processo di ricerca a 360 gradi, si mira ad analizzare le nuove tendenze di mercato, in modo tale da individuare possibili nuove direzioni tecnologiche che possano facilitare o sviluppare al meglio l'interazione uomo-macchina.
Con questo progetto Everel group è decisa a raggiungere l'obiettivo di generare un’innovativa proposta di valore sui propri prodotti.
Progetto 3: Sensorialità
Nel corso degli ultimi anni, l’interazione tra uomo e macchina ha subito profonde trasformazioni. Basti pensare all’avvento della digitalizzazione con lo sviluppo di nuove tecnologie, all’integrazione di nuovi sistemi informatici, come l’IoT, ed al potenziamento delle connessioni di rete. Il progresso tecnologico ha modificato le modalità con cui l’utente si interfaccia ai dispositivi d’uso comune: dal settore automotive a quello degli elettrodomestici. Si consideri, ad esempio, un qualsiasi dispositivo domestico, dalla lavatrice al televisore.
Il vecchio “bottone” di accensione e spegnimento è stato scavalcato da nuovi sistemi di interazione, maggiormente immersivi e connessi. Amazon Alexa, assistente vocale riconosciuto ed utilizzato a livello mondiale, ne è un semplice esempio: sfruttando le potenzialità di connessione di un qualsiasi dispositivo smart, si inserisce come elemento di controllo dello stesso, permettendo all’utente finale di governare il suo televisore attraverso un semplice comando vocale. Ed ancora, potremmo parlare di interfacce touch o touchless, finendo per definire la tecnica del gesture control: rilevazione della gestualità dell’utente finalizzata al completo controllo di un dispositivo smart.
In queste righe vengono presentati due rapidi esempi di quelle che sono alcune delle nuove tecniche di contatto uomo-macchina. Noi, come produttori di interfacce e sistemi di interazione con l’utente finale, siamo chiamati a rispondere a questi cambiamenti di mercato: il nostro lavoro di ricerca, come Innovation Business Unit di Everel Group, ci spinge a considerare nuove tecnologie ed a creare nuovi metodi di coinvolgimento del cliente finale. Per rispondere a questo obiettivo, stiamo lavorando su un progetto che tratta di sensorialità del prodotto a trecentosessanta gradi. Lo scopo è quello di verificare i meccanismi di contatto con l’uomo nei suoi cinque sensi (tatto, vista, udito, olfatto, gusto), al fine di definire nuove connessioni.
Il progetto ha previsto, preliminarmente, una fase di analisi del contesto di interazione uomo-macchina: si tratta infatti di un’analisi di tipo economico – nella verifica dell’offerta presente sul nostro mercato ed in mercati adiacenti al nostro – accompagnata dall’indagine dello status tecnologico ed dall’individuazione delle tecnologie di frontiera nel mondo della possibilità di applicazione tecnologica, senza dimenticare la ricerca dei bisogni e dei desideri del mercato finale, i cosiddetti trend di consumo. Una volta conclusa questa prima fase, tutt’ora in corso d’opera, si prospetta di verificare innanzitutto quale tipologia di coinvolgimento è prediletta dal mercato, verso quale dei cinque sensi vi è quindi maggiore interesse, per definire poi il settore di applicazione più favorevole ed infine le tecnologie più innovative, indirizzando queste considerazioni verso qualcosa di più concreto.
Qual è il ruolo e il contributo di Strategy Innovation, spin off di Ca’ Foscari, nella programmazione del laboratorio?
Strategy Innovation si è rivelata da subito il partner ideale per la sua capacità di darci in continuazione stimoli e allenarci al continuo confronto. Con loro abbiamo iniziato a settembre del 2020 un virtuoso percorso di identità aziendale. La prima domanda che ci hanno fatto quando ci siamo conosciuti è stata “ma perché Everel esiste?” È stata una domanda alla quale non abbiamo saputo dare una immediata risposta ma questo quesito ha innescato un percorso ricco di cambiamenti e soddisfazioni. Riscoprire la nostra identità aziendale, ci ha portati ad un grosso progetto di rebranding e alla creazione di una vera e propria metodologia di Innovazione Sociale. Dentro questa parola, ci sono sia le attività di innovazione strategica che quelle di responsabilità sociale d’impresa che si abbracciano e diventano un tutt’uno. Ma la partnership con Strategy non si esaurisce qui. Grazie a loro e alla loro presenza settimanale in E-Lab stiamo calando a terra i processi e diffondendo metodologie e soprattutto cultura di innovazione.
Everel è partner ufficiale dell'hackathon “Spazi e tempi dell’Abitare” svoltosi lo scorso aprile a Venezia in residence negli spazi di Combo/Crociferi. Che ruolo ha avuto l’azienda in questo progetto?
Il nostro ruolo nel progetto “spazi e tempi dell'abitare”si è declinato su due piani. Prima di tutto siamo stati noi stessi partecipanti: quando Strategy Innovation ci ha proposto questo progetto non abbiamo esitato un momento ad inviare uno dei nostri due designer, Edwing, perché partecipasse attivamente alla sfida, credendo fortemente che attraverso il confronto con gli altri ci saremmo senz'altro portati a casa un pezzo di esperienza in più. Inoltre il titolo dell'hackathon calza perfettamente con quello che è il nostro business: noi siamo dentro gli elettrodomestici presenti in tutte le case del mondo e l’ambiente della casa è il nostro core business. In secondo luogo, ci ha fatto piacere supportare l’evento perché siamo fortemente convinti che fare cultura sia un dovere dell’impresa e non manchiamo mai di cogliere qualsiasi opportunità vada in questo senso.
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 12 maggio 2022