L’ADI Design Museum ha ospitato la premiazione del più celebre riconoscimento del design italiano, che ha seguito i valori di sviluppo, sostenibilità e responsabilità.
"Il design, e quello italiano in particolare, opera nella concretezza del vivere quotidiano, una concretezza che non si può limitare alle dichiarazioni d’intenti o alle denunce. Il design italiano va inteso come bacino di proposte e di soluzioni ai problemi del vivere, con tutti i limiti che una proposta può avere, ma anche con tutta la forza e il coraggio di chi prende posizione”.
Sono le parole con cui Luciano Galimberti, presidente di ADI, ha presentato negli spazi dell’ADI Design Museum a Milano la premiazione
del XXVII Compasso d’Oro ADI, il più celebre riconoscimento del design italiano. A questa edizione hanno partecipato 292 prodotti, preselezionati dagli ADI Design Index 2020 e 2021, e proposti a una giuria composta da Annachiara Sacchi (presidente), Mario Cucinella, Stefano Micelli, Cloe Piccoli e Mirko Zardini.
Sviluppo, sostenibilità e responsabilità sono i concetti che hanno guidato la selezione dei vincitori di questa edizione. Come ogni anno sono stati assegnati 20 Compassi d’Oro designer e produttori. A questi si sono aggiunti i Compassi d’Oro alla carriera, assegnati da una commissione congiunta formata da ADI e Fondazione ADI. Sono andati a 9 personalità italiane e 3 internazionali che sono importanti riferimenti per l’evoluzione del mondo del design e a 3 prodotti long seller, successi di design presenti sul mercato con una carriera ultradecennale.
Oltre ai premi sono state assegnate 25 Menzioni d’onore a prodotti scelti per le loro qualità d’uso e di sostenibilità. Per la Targa Giovani, il riconoscimento riservato ai progetti elaborati da studenti nel corso della loro formazione, sono stati assegnati 3 Premi e 9 Attestati.
La mostra allestita negli spazi dell’ADI Design Museum resterà aperta fino al prossimo 11 settembre: un’occasione per scoprire i 221 prodotti di questa edizione del premio. Il progetto espositivo è di Perla Gianni Falvo, Carlo Malerba, Marco Predari. Il progetto grafico del catalogo è di Wladimiro Bendandi / D+ studio.