Si intitola “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries” e affronta il tema dell’ignoto, aprendo un dibattito su quello che ancora “non sappiamo di non sapere”.
Giovedì 15 luglio inaugura a Milano uno degli appuntamenti culturali più importanti per il mondo del design e all’architettura. Stiamo parlando della 23ª Esposizione Internazionale della Triennale, che nel 2023 festeggerà i 100 anni dalla fondazione, dal titolo Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, realizzata in collaborazione con il Bureau International des Expositions (BIE) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il progetto Alchemic Laboratory di Ingrid Paoletti - Foto di DSL Studio
Questa edizione affronta il tema dell’ignoto: un momento di dibattito e confronto aperto e plurale, dove convergono esperienze, culture e prospettive differenti. L’obiettivo è aprire uno spazio di riflessione su “quello che non sappiamo di non sapere” in diversi ambiti: dall’evoluzione della città agli oceani, dalla genetica all’astrofisica. L’ignoto è inteso come una dimensione da vivere, non più in antagonismo con ciò che non conosciamo, ma come elemento di stupore di fronte alla vastità di ciò che ci sfugge.
Veduta della mostra tematica Unknown Unknowns - Foto di DSL Studio
Prenderanno parte all’Esposizione 400 tra designer, architetti provenienti da più di 40 paesi; 23 partecipazioni internazionali, con una forte presenza del continente africano, rappresentato da 6 padiglioni nazionali (Burkina Faso, Ghana, Kenya, Lesotho, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda).
“La grande e plurale costellazione di mostre, installazioni ed eventi di Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries non ha l’ambizione di conquistare gradualmente il vasto territorio che sfugge alla nostra conoscenza”, ha detto Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano. “Vuole piuttosto esplorarlo con l’attitudine di chi sceglie, in primo luogo, la sfida dell’empatia, capacità esclusivamente umana di mettersi negli occhi degli altri soggetti viventi e di mappare, da queste variegate angolature, i bordi dell’ignoto contemporaneo. Quello che non sappiamo di non sapere non è la constatazione di un limite, ma la percezione di una forma di conoscenza che rispetta l’ignoto, a volte abbracciandolo, a volte attraversandolo, a volte eludendolo. Ma sempre accettandolo come presenza costante della nostra vita.”
Scorcio della mostra Ettore Sottsass. Il calcolo - Foto di DSL Studio
La mostra tematica, a cura di Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea, è il fulcro di questa edizione: un percorso espositivo che svela più di cento tra opere, progetti e installazioni di artisti, ricercatori e designer internazionali che si confrontano con l’ignoto. La mostra prevede quattro special commission che Triennale ha affidato al designer giapponese Yuri Suzuki, alla designer italiana Irene Stracuzzi, al collettivo di architetti statunitensi SOM, e all’artista turco-americano Refik Anadol.
Il premio Prizker 2022 Francis Kéré ha realizzato quattro installazioni sulle immagini e le voci del continente africano che scandiscono il percorso di visita, dall’esterno all’interno di Triennale: The Future’s Present, una torre alta 12 metri collocata nel piazzale davanti a Triennale; l'installazione Yesterday's Tomorrow, al centro della sezione delle partecipazioni internazionali; l’installazione Under a Coffee Tree, realizzata in collaborazione con Triennale e Lavazza Group e situata nel Caffè Triennale; il progetto Drawn Together, un muro che i visitatori sono invitati a co-creare.
Oltre alle opere commissionate, l’esposizione include una serie di installazioni site-specific, tra cui quelle realizzate da Andrea Galvani, Bosco Sodi, Protey Temen, Julijonas Urbonas, Marie Velardi e l’adattamento di un’opera di Tomás Saraceno. Sono presenti anche quattro Listening Chambers, spazi in cui il suono si fa parola e dove abbandonarsi alle narrazioni di grandi personalità del mondo scientifico. Il neuroscienziato Antonio Damasio affronta il tema del sé e della coscienza, il fisico teorico Carlo Rovelli quello del tempo, il filosofo della biologia Telmo Pievani riflette sull’origine della vita, la fisica teorica Lisa Randall sui misteri dell’universo.
L'intervento di SOM per la mostra tematica Unknown Unknowns - Foto di DSL Studio
La 23ª Esposizione Internazionale sarà visitabile fino all’11 dicembre è ospiterà anche due grandi mostre: Mondo Reale, ideata da Hervé Chandès, Direttore Artistico Generale della Fondation Cartier pour l’art contemporain, e La tradizione del nuovo (progrogata fino all'8 gennaio 2023), curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale. Parte integrante della manifestazione sono inoltre le installazioni e i progetti speciali che coinvolgono gli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, il musicista e scrittore Francesco Bianconi, il filosofo Emanuele Coccia, la ricercatrice e docente del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano Ingrid Paoletti, l’artista e Grand Invité di Triennale 2021-2024 Romeo Castellucci, il maestro dell’architettura e del design Andrea Branzi, con l’architetto Lapo Lani.
La video installazione Portal of Mysteries realizzata dal filosofo Emanuele Coccia
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© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 12 luglio 2022