Qual è la storia dietro il progetto L'Objet Haas Brothers? Ci puoi raccontare qual è il concept di questa collezione?
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Ho conosciuto i fratelli Haas a Miami circa tre anni fa, durante l’Art Basel, loro stavano esponendo il loro lavoro presso Design Miami. Abbiamo parlato degli inizi del nostro rispettivo lavoro nel settore del design a Los Angeles. Circa un anno e mezzo dopo, Thomas Rom me li ha presentati di nuovo, con l’obiettivo di pensare a una collaborazione. L’intera collezione L'Objet Haas Brothers è una vera e propria fantasia. S’ispira al deserto di Joshua Tree, in California, un luogo in cui Simon e Nikolai Haas vanno spesso per trovare nuovi spunti. L’idea è che, mentre il sole tramonta, questi mostri magici spuntino per giocare e dare nuova vita a quello che di solito viene visto come un paesaggio meraviglioso, ma desolato.
Quant’è importante per te lavorare con degli artisti? Perché hai scelto i fratelli Haas per questo progetto?
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Gli artisti hanno l’opportunità di creare delle opere ricche di immaginazione e ispirazione senza sentirsi limitati dall’obiettivo della funzionalità. Hanno una grande libertà… e, come designer di oggetti funzionali, è davvero interessante trovare un equilibrio tra questi due aspetti, fondere la fantasia e la funzionalità. Far dialogare arte e design collaborando con The Haas Brothers è stato un processo molto interessante, in cui ho dovuto costruire un ponte tra i due mondi. È la mia prima collaborazione con degli artisti, anche se lo volevo fare da tempo, perché l’arte è il fulcro del brand L'Objet. Stavo solo aspettando l’artista perfetto, e l’ho trovato nei fratelli Haas. Quando li ho conosciuti, l’intesa tra noi è stata così immediata che era necessario, oltre che davvero entusiasmante, ideare una collaborazione. Siamo subito stati sommersi dalle idee. Quella che era iniziata come una selezione di pochi pezzi è diventata un’intera collezione che ha reinventato ogni categoria offerta da L'Objet e che ha dato vita ad un vero e proprio lifestyle.
Secondo te, che rapporto esiste tra l’arte e il design?
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Con il tempo, la linea che separa l’arte dal design sta diventando sempre più sfumata, soprattutto grazie a visionari come i fratelli Haas. Proprio come L'Objet, infatti, The Haas Brothers crea oggetti che non sono soltanto belli, ma hanno anche una funzione. Dal mio punto di vista, quando hai un oggetto bello e realizzato a mano che non solo racconta una storia, ma ha anche un obiettivo e uno scopo pratico, hai tra le mani qualcosa di davvero speciale: un ponte che collega l’arte e il design. Ed è sempre più comune vedere oggetti in grado di creare questa connessione.
Per la prima volta, L'Objet parteciperà alla MDW. Che cosa significa per te il Fuorisalone? E che cosa significa per Milano?
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Il Fuorisalone ha portato Milano in prima linea del mondo del design. Erano anni che volevo farne parte, ma sapevo che avrei dovuto creare una collezione speciale per farlo. Poter partecipare a un evento di questa portata è un ulteriore motivo per essere orgoglioso di questo progetto così unico. Il brand è maturato su molti fronti, e credo che oggi offra una visione unica del design. Quindi penso sia interessante anche per Milano poter contare su un nuovo brand di design che propone oggetti funzionali in una veste nuova e stimolante, offrendo un’esperienza unica in grado di ispirare, trascendere e andare al di là della funzione più scontata dell’oggetto.
La collezione L'Objet Haas Brother sarà acquistabile per la prima volta alla MDW: perché hai scelto proprio il Fuorisalone?
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Penso che il Fuorisalone concentri i più importanti trendsetter del mondo del design e dell’arte a livello internazionale. È il pubblico perfetto per apprezzare un artigianato di qualità, bello tanto nella forma come nella sua funzionalità. Volevo proporre per la prima volta alla MDW un’esperienza diversa, permettendo al pubblico di portarsi a casa dalla fiera un oggetto di design unico. Di solito la gente può soltanto osservare gli oggetti, mentre con noi potranno avere un’esperienza completa… Vederli esposti, innamorarsi e comprare direttamente l’oggetto che vogliono per portarlo via con sé. Sarà una gratificazione istantanea per gli amanti del design.
Qual è la principale fonte d’ispirazione del tuo design?
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In passato, le mie collezioni s’ispiravano soprattutto alle culture che ho conosciuto durante i miei viaggi. Parlavano delle tradizioni e delle cerimonie che stanno alla base dell’arte del vivere. Ecco perché L'Objet Haas Brothers è un viaggio così diverso e straordinario per me: è stato ispirato da una fantasia, non da una cultura. E questa visione ci aiuta a ripensare il modo in cui ci rapportiamo con gli oggetti che usiamo ogni giorno.
Potresti svelarci qualcosa riguardo ai tuoi prossimi progetti?
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Ogni volta che penso a una nuova collezione o a un nuovo progetto, sono tentato di buttarmi in qualcosa di completamente diverso. Mi piace spingermi sempre un po’ più in là, sia personalmente come designer che per quanto riguarda l’evoluzione di L'Objet come brand.
E il mio obiettivo è che il nostro prossimo progetto vi faccia vedere con occhi completamente nuovi l’arte dell’intrattenimento…
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 11 marzo 2019